Libero Gozzini l’illustratore stellato

Articolo pubblicato il: 7 Luglio, 2022


Disegni coloratissimi, modellini 3D, film d’animazione e buona cucina nella mostra dedicata all’artista milanese

“Sempre Libero” è il titolo della mostra dedicata all’illustratore Libero Gozzini ed è quanto mai adatto per celebrare un personaggio che ha riservato tutta la sua vita – umana e artistica – all’affermazione della libertà – propria e altrui – e alla completa abnegazione al mondo della fantasia.


Sempre Libero
Gozzini all’inaugurazione della mostra e, a destra, la sua autobiografia

Autobiografia “auto-autorizzata”

D’altronde, lo stesso Gozzini scrive di sé: “Alla fine di aprile del 1945 sono nato. E mi hanno chiamato Libero. Dopo dieci anni ho iniziato a disegnare di tutto. E a fare anche pupazzetti tridimensionali con il Pongo. Da allora non ho più smesso. Ho la sindrome di Peter Pan, non conosco la separazione fra il concreto e l’immaginato (…)”. E già in queste righe si delinea il percorso artistico di Gozzini, volto senz’altro alla creatività ma in una cornice fantastica che ha saputo trasportare indistintamente in editoria, in pubblicità, nel mondo dei cartoni animati e delle sculture tridimensionali.


Mostra Libero Gozzini
“Peter Pan” illustrato da Libero Gozzini

Il mitico Studio INK

Libero Gozzini è un artista fondamentale nella storia dell’illustrazione contemporanea. Giovanissimo, nel 1963 è tra i fondatori dello Studio INK (di cui parlo anche qui), insieme ad altre grandissime personalità: Giovanni Mulazzani, Michel Fuzellier, Juan Ballesta, Tomislav Spikic e Giancarlo Carloni.

Mai in Italia, fino ad allora, si erano creati collettivi di questo genere per promuovere e potenziare un mestiere – quello del comunicatore visivo – che in quegli anni stava nascendo, ma faticava a uscire da una tradizione naïf.

Gozzini e soci avevano fatto loro l’esperienza dei Push Pin Studios di New York (ne scrivo qui), che raccoglievano sotto un unico nome grafici e illustratori come Milton Glaser, John Alcorn e Seymour Chwast. Insomma, il collettivo come somma di talenti e non come competizione che sottrae successo all’individualità.


Studio Ink
Lo Studio Ink nel 1973. Da sinistra in alto: Giovanni Mulazzani, Juan Ballesta, Tomislav Spikic, Michel Fuzellier. In basso: Giancarlo Carloni, Paolo Guidotti, Libero Gozzini.

La scuola milanese

Un’utopia – quella dello Studio INK – fortemente voluta da Libero Gozzini che durò per sette anni, fino a che la frustrazione per non poter firmare personalmente i propri lavori portò alla fine dell’esperimento. Ma l’eredità lasciata da quegli anni, furono la definizione dell’illustratore come figura finalmente riconosciuta in tutti gli ambiti della comunicazione visiva e una nuova generazione di professionisti pronti a conquistare e rivoluzionare il mercato. Oltre ai già citati fondatori dello studio, altri personaggi di innegabile rilievo contribuirono in quegli anni alla creazione di una scuola milanese: Paolo Guidotti, Piero Ventura (padre di Marco, Paolo e Andrea, altri fuoriclasse dell’arte visiva), Alzek Misheff, Gabriella Gallerani, Giuseppe Laganà, Federico Maggioni. E poi i grandi maestri Ferenc Pintér e Karel Thole e i giovanissimi Beppe Giacobbe e Guido Scarabottolo.


Peter Pan Libero Gozzinj
Un’altra illustrazione tratta da “Peter Pan”

Pubblicità, copertine di libri e sculture

In questo scenario di grande fermento artistico e culturale, Libero Gozzini determina il suo stile attraverso lavori di enorme successo. Le campagne pubblicitarie per Fiat e Ferrero, le copertine di grandi classici della letteratura, le sculture di “Cipputi” di Altan. E poi le scenografie, insieme a Mulazzani, per il film d’animazione “West & Soda” di Bruno Bozzetto (1965). Character designer, nel 2003 plasma i modelli tridimensionali per i film animati di “Joan Padan” su soggetto di Dario Fo.


Libero Gozzini
Il modellino di Cipputi realizzato da Gozzini

Libero Gozzini
Modellini 3D per i film di “Joan Padan”

Guascone dal cuore d’oro

Dal carattere guascone e generoso, sempre pronto a creare sinergie in campo artistico, Gozzini è stato presidente dell’Associazione Illustratori. Nel 2006 ha fondato lo studio di illustrazione Bandalarga insieme a Ivan Canu, Gianni De Conno, Stefano Delli Veneri e Tiziano Perotto. Da qui, nel 2009 nasce la scuola di formazione internazionale Mimaster Illustrazione.

La grande capacità di Libero Gozzini è stata quella di sperimentare tutti i codici dell’arte visiva con sapienza creativa e tecnica. Lo ha fatto – e continua a farlo – con enorme semplicità e cercando sempre di insegnare ai colleghi più giovani la possibilità di sovrapporre lavoro e passione in un unico percorso artistico e di vita. 


Libero Gozzini
La Gioconda interpretata da Libero Gozzini

Così come fece – e questa è storia nota – quando il grande chef Gualtiero Marchesi lo chiamò per illustrare i menù del suo prestigioso ristorante. Libero, amante della buona cucina, non esitò un attimo a chiedergli il pagamento in natura, cioè in un cospicuo numero di cene. Da lì nacque un’amicizia fortissima e duratura tra Gozzini e Marchesi, e l’illustratore piano piano, rubando i segreti dell’alta cucina, divenne a sua volta (quasi) uno chef stellato.


La mostra “Sempre Libero”, a cura di Mimaster Illustrazione, è visitabile fino al 15 settembre a Milano, presso il Laboratorio Formentini per l’editoria.


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