Dalle fanzine al web

Articolo pubblicato il: 11 Marzo, 2024


Il nuovo saggio di Francesco Ciaponi racconta come la cultura underground sia alla base del mondo digitale
Fanzine Culture
La copertina di “Fanzine Culture”

Francesco Ciaponi, a mio avviso il massimo esperto di culture underground in Italia, è tornato con “Fanzine Culture”, saggio pubblicato da Flacowski editore.

Il sottotitolo del volume, quanto mai esplicativo, è: “ciò che viviamo in rete era già nella carta”.

Ed è proprio questa la tesi di Ciaponi, che ci sia un filo diretto tra il fenomeno delle fanzine cartacee e la comunicazione digitale che sempre di più scandisce i nostri ritmi quotidiani e determina le nostre abitudini.


Cos’è una fanzine

Ma andiamo con ordine e – seguendo la struttura del saggio – capiamo innanzitutto cos’è una fanzine.

Si tratta di un tipo di pubblicazione che non fa parte del cosiddetto mercato editoriale ufficiale o mainstream ma di un mondo sotterraneo con regole commerciali diverse se non addirittura inesistenti.


Francesco Ciaponi
“Sniffin’ Glue”, punkzine inglese (1976-77)

Il comune denominatore delle fanzine è un forte interesse per uno specifico argomento, che per forza di cose porta a comunicare con altri appassionati di quello stesso tema. Si crea in questo modo una vera e propria comunità. E già da queste prime affermazioni il collegamento alle cosiddette community dei social network è evidente.

Il giornale dei fan

Il termine fanzine ha origine dalla contrazione delle parole inglesi fan e magazine. E infatti furono proprio gli appassionati di fantascienza nordamericani – ci svela Francesco Ciaponi – che nella prima metà del secolo scorso diedero vita a questo particolare mezzo di comunicazione.


Fanzine Culture Francesco Ciaponi
“Futuria fantasia”, fanzine di fantascienza creata da Luigi Cozzi nel 1963

Il volume ripercorre con precisione e completezza d’informazione la storia delle fanzine e dei movimenti underground che ne furono testimoni.

Sin da subito il successo e la diffusione di questo tipo di pubblicazione furono immediati e dilaganti, rendendo questi fogli male allestiti e spesso realizzati in maniera dilettantistica un mezzo di comunicazione di massa. E, come tale, in grado di rispondere alle dinamiche che si innescano tra emittente e ricevente che – nel caso delle fanzine – hanno ruoli e interessi spesso sovrapposti.


Infatti, sebbene le fanzine siano un mezzo di comunicazione come altri, hanno la grande capacità di mettere in reciproco contatto gli individui, nonché di consentire lo scambio più o meno continuo e regolare di messaggi attraverso pratiche che si contrappongono nettamente a quelle accettate nel mondo dell’editoria e, più in generale, della comunicazione mainstream.


Fanzine Culture Ciaponi
“Slash” (los Angeles, 1977) e “Kill Your Pet Puppy” (Londra, 1979)

Fanzine e Punk

Proseguendo nel racconto storico di queste pubblicazioni, nota ancora Ciaponi che fu il movimento punk negli anni Settanta a salire a bordo di questo nuovo e imprevedibile medium. Il punk lo trasformò nel proprio organo principale di diffusione e di proselitismo, sia in Europa che negli Stati Uniti d’America e in tutto il mondo.


Fanzine Francesco Ciaponi
“Search and Destroy” (Los Angeles, 1979)

E fu quello il momento in cui punk e immagine grafica delle fanzine si sovrapposero perfettamente, trovando reciprocamente il completamento l’uno dell’altro.

Proprio come il fenomeno della musica punk, i layout delle pagine di queste pubblicazioni partivano da un design dilettantistico e arrivavano all’eccellenza creativa, tanto erano diretti, potenti e immediati.

Il fai-da-te redazionale e grafico si basava su una ricerca vastissima e un accumulo di materiali imponente, che poi veniva assemblato con improvvisazione e adattamento ma anche con grande creatività.


Francesco Ciaponi
“Punkanimazione”, punkzine torinese (1985)
La scommessa di “Fanzine Culture”

Ed è anche questa l’eredità che unisce la cultura delle fanzine con il mondo del web: l’enorme quantità di materiali cartacei ritagliati, scomposti e ricomposti fa il paio con la massa di idee ed espressività dei nuovi media digitali.

Spiega Ciaponi: “La scommessa di “Fanzine Culture” consiste proprio nel tentativo di dimostrare come, nei rispettivi contesti, esistano numerose linee di continuità e divergenze fra mondo digitale e fanzine, due tipologie di media a prima vista così distanti eppure, a guardare meglio, così profondamente simili”.


La prefazione di Alberto Forni, giornalista esperto di controculture, rende il volume ancora più completo, aggiungendo la testimonianza di chi l’epoca d’oro delle fanzine l’ha vissuta da protagonista. Forni racconta infatti la sua esperienza del 1992 quando, cavalcando l’onda del desktop publishing e del fai-da-te, creò ASK!, fanzine che si occupava di musica e – in particolare – del nascente fenomeno musicale del britpop.

Il professor Ciaponi è tornato, quindi, con un saggio dei suoi: laterale, originale, documentato e necessario per tutti quelli che amano l’editoria, sia essa cartacea o digitale.


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