New York: 1962-1964

Articolo pubblicato il: 5 Ottobre, 2022


L’ultima mostra curata da Germano Celant è ora al Jewish Museum di Nyc. E il catalogo è sorprendente
Mostra Arte Ny
La copertina del catalogo della mostra “New York: 1962-1964”

Oggi parlerò della mostra “New York: 1962-1964” che è stata inaugurata a fine luglio al Jewish Museum di New York ed è visitabile fino a gennaio 2023. Questo evento ha attratto la mia attenzione per tre validi motivi.


Andrea Solomon e la “New art”

Il primo, ovviamente, è per la rilevanza storica e artistica. Il Museo ebraico ebbe infatti un ruolo decisivo per la scena artistica newyorkese dei primi anni ‘60. Furono – quelli – gli anni del mandato di Alan Solomon come influente direttore del Museo. Solomon organizzò mostre dedicate a quella che definì la “New Art”, trasformando il Jewish Museum in uno dei più importanti centri culturali della metropoli.

In quegli anni accaddero eventi epocali che alterarono radicalmente il panorama sociale e politico di New York, della nazione e del mondo intero.

Un mondo che cambia

Tra questi, la crisi dei missili cubani (1962), la marcia su Washington per il lavoro e la libertà (1963) e l’assassinio del presidente John F. Kennedy (1963).  Ma anche un boom economico senza precedenti che ampliò la gamma di beni di consumo disponibili. E una rete di media in espansione che introdusse nuove voci in conversazioni sempre più urgenti su razza, classe e genere.


New York 1962-1964
Inaugurazione della mostra di Robert Rauschenberg al Jewish Museum nel 1963

Fu quindi in questo contesto che emerse a New York una nuova generazione di pittori, scultori, ballerini, registi e poeti. Creavano e restituivano al pubblico materiale raccolto direttamente dal loro ambiente urbano, producendo opere ricche e complesse come la città stessa.

Una nuova generazione di artisti

In “New York: 1962-1964” si possono ammirare opere incredibili dei più grandi artisti contemporanei. Tra questi: Diane Arbus, Jim Dine, Nancy Grossman, Robert Indiana, Jasper Johns, Donald Judd, Roy Lichtenstein, Boris Lurie, Marisol Escobar, Agnes Martin, Louise Nevelson, Claes Oldenburg, Robert Rauschenberg, Faith Ringgold, George Segal, Harold Stevenson, Marjorie Strider, Mark di Suvero, Bob Thompson e Andy Warhol.

Insomma, i primi anni ‘60 videro il cambiamento della scena artistica di New York. I gusti dei galleristi e dei collezionisti cambiarono in fretta: abbandonarono l’espressionismo per abbracciare questa nuova tendenza – la “New art” – che di lì a poco cambiò il nome in “Pop art” e conquistò il mondo intero.


Nyc 1962-1964
L’uccisione di JFK nel catalogo della mostra

New York 1962-1964
Altre due pagine del volume progettato da Michael Rock

L’ultimo progetto di Germano Celant

Il secondo motivo per cui scrivo di questo evento del “Jewish Museum” è perché la mostra e il suo catalogo sono stati sviluppati dallo Studio Celant in stretta collaborazione con il Museo Ebraico. Si tratta perciò dell’ultimo progetto ideato e curato da Germano Celant (1940-2020), noto storico dell’arte, critico e curatore.

Celant è stato un personaggio fondamentale per la diffusione dell’arte italiana in tutto il mondo. Fu tra i fondatori del movimento dell’Arte Povera, basato sulla riappropriazione del rapporto Uomo-Natura, sull’importanza del gesto artistico, in opposizione al consumismo artistico che stava prendendo piede alla fine degli anni ’60. Il suo ruolo fu riconosciuto anche a livello internazionale: fu curatore al Guggenheim di New York e concepì numerose mostre in musei esteri.

Nel 1997 fu direttore della 47esima Biennale d’arte di Venezia e nel 2015 assunse il ruolo di direttore artistico di Fondazione Prada.

La sua grande esperienza e il suo amore per l’arte sono evidenti in quest’ultima curatela dedicata alla più affascinante delle città americane.


Mostra Jewish Museum New York
La morte di Marilyn Monroe

New York 1962-1964
Ancora Marilyn in un poster di Mimmo Rotella

Un catalogo magazine

Infine, il terzo motivo per cui scrivo di questa mostra è il catalogo che l’accompagna, pubblicato da Skira. Il mio sito è dedicato al mondo della grafica, dei magazine e delle illustrazioni e quindi un volume di questo tipo non può assolutamente passare inosservato.

Progettato da Michael Rock, designer fondatore dello studio 2×4 di New York, il volume è esso stesso un’opera d’arte. Di grande formato (26.7 x 35.5 cm), è impaginato come fosse un magazine anni ‘60. Ricorda perciò Life ma anche – con un link immediato – il contemporaneo e bellissimo INQUE, disegnato dal genio Matt Willey e di cui ho già scritto qui.


Mostra Jewish Museum New York
Doppia pagina del catalogo

Mostra Jewish Museum New York
L’artista Claes Oldenburg e una sua opera del 1962

Alterna foto storiche in bianco e nero a frame di video underground, poster di film e comics, Marilyn Monroe, Martin Luther King e Spiderman. Un susseguirsi di immagini, un bombardamento visivo senza pause che ci proietta negli anni sperimentali e pieni di energia di una New York che iniziava ad affermarsi allora come culla della nuova arte mondiale.

La grafica al servizio dell’arte: attraverso queste pagine viviamo completamente lo spirito della mostra “New York: 1962-1964”. Un volume da possedere, studiare e consultare per passione ma anche per professione. Un ponte ideale tra passato e presente: grafica e arte contemporanea con le radici ben salde nel passato da cui provengono e a cui devono moltissimo.


Scopri le altre sezioni del mio sito:

Qui trovi gli ultimi articoli nella sezione “L’Espresso”

Qui trovi le ultime interviste nella sezione “Dialoghi”


Condividi l'articolo su: