Jacobin / 2
Articolo pubblicato il: 18 Giugno, 2021
Alessio Melandri * ci racconta le illustrazioni del nuovo numero di Jacobin (seconda parte)
* Alessio Melandri è l’Art director di Jacobin Italia, appassionato di illustrazioni. La prima parte di questo articolo la trovate qui. Con Alessio lavoro tutti i giorni per il settimanale L’Espresso, ma ancor prima di iniziare la collaborazione lo seguivo e apprezzavo come Art director di Jacobin Italia.
Continuiamo a sfogliare la rivista per conoscere gli altri illustratori.
Marco Bertorello discute con Marco d’Eramo e Nadia Urbinati, autori di libri sulla lotta di classe dall’alto del neoliberismo, sull’ipotesi che ormai la realtà offerta alle persone contraddice troppo il racconto che gli viene fatto.
Articolo illustrato da Jacopo Starace che immagina la classe dominata all’interno di un barattolo come formiche alle quali tutto è negato e che combattono per un frutto marcio. Dall’alto un “sovrano” che le controlla e che gode dei frutti migliori.
Fumettista e illustratore
Jacopo, fumettista e copertinista, classe 1989, laureato in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, collabora con riviste del settore, disegna fumetti sul web, lavora per alcune case editrici. Autore di INN per Eris Edizioni, Il suo primo graphic novel dove mostra tutti gli elementi della sua poetica.
“La ricchezza secondo i ricchi” è l’articolo di Giulio Calella che parla dello sfoggio di lusso pacchiano e di Flavio Briatore che sostiene che i poveri hanno bisogno di quelli come lui.
Martoz ha preso in carico questo articolo con l’intento di illustrare l’ostentazione della ricchezza. Alessandro Martorelli (in arte Martoz) è fumettista, illustratore e street artist, attivissimo nell’ambito dell’autoproduzione, ha realizzato murales per film e festival, collabora con diverse riviste e ha pubblicato molti fumetti. La sua ultima fatica, condivisa con Lorenzo Palloni, è Terranera per Feltrinelli. Martoz disegna per Jacobin Italia sin dal primo numero.
Valeria Weerasinghe è illustratrice specializzata in character animation. Collabora con varie testate editoriali e realizza concept e personaggi per produzioni animate. Delle sue illustrazioni dice che “sono un viaggio di autoesplorazione, femminilità e vita ordinaria attraverso i colori e il movimento”.
Valeria Weerasinghe illustra Jennifer Guerra
Questi colori e tanto movimento caratterizzano la sua interpretazione dell’articolo di Jennifer Guerra, “I cocci del soffitto di cristallo”. Se le rivendicazioni del femminismo si spostano dalla liberazione collettiva alla libertà individuale finiscono per rafforzare il pensiero neoliberale. Non basta quindi una donna al potere, ci dice l’autrice.
Linee limpide, quasi grafiche, un po’ sporche, forme morbide, colori forti e tanta dinamicità. Queste le caratteristiche di Maddalena Carrai illustratrice e grafica che lavora in diversi ambiti: editoriale, commerciale, moda. Collabora come illustratrice anche con L’Espresso, Centauria Libri ed Edizioni Gribaudo.
Come illustrare le classi dominanti?
Ha illustrato “Il potere di veto delle classi dominanti”, l’articolo di Jonah Birch che ragiona sul fatto che per raggiungere i loro scopi i capitalisti non hanno bisogno di governare direttamente o di essere organizzati come se dovessero farlo. Ecco perché nessun governo di sinistra è mai riuscito a praticare «la via elettorale al socialismo». Qui Maddalena rappresenta i capitalisti complici tra loro, comodi sulla spalla della donna “Stato” intenta a conservare tra le sue mani la classe operaia.
Avete presente Fedez che a bordo della sua Lamborghini distribuisce mazzette da migliaia di euro ai bisognosi? È il simbolo di un modello globale di controllo e sfruttamento che si nutre di buoni sentimenti. Questa è “L’epoca del filantrocapitalismo”, scritto da Piero Maestri e illustrato magistralmente da Luciop pescando dal suo mondo popolato da ogni tipo di animale, surrealismo, distopia e utopia.
L’immaginario di Luciop
Scenari folli e un bestiario contemporaneo e personale escono dai disegni di Lucio Passalacqua (in arte Luciop), fumettista e illustratore palermitano. Pubblica per Shockdom Benvenuti a Lalaland – Volume 1 e Volume 2. Anche Luciop è un “veterano” di Jacobin Italia.
The New York Times, The Los Angeles Times, The Washington Post, The Boston Globe, AARP, L’Espresso, Vogue Italia, Elle France, Mondadori, La Nuova Frontiera, Taschen, Topipittori… serve altro? Sono alcune delle riviste e delle case editrici che ospitano regolarmente le illustrazioni di Irene Rinaldi. Le tecniche tipografiche di stampa sono la sua passione, e il suo lavoro è legato allo studio dell’incisione e della stampa artigianale. Irene è illustratrice esperta che non smette mai la ricerca. È possibile riconoscerla dai colori accesi che riproducono la trama delle stampe artigianali.
L’illustrazione di Irene Rinaldi
in questo numero di Jacobin Italia Irene ci fa vedere come l’esperienza della musica è sempre più per le élites. Al tempo della diffusione digitale si potrebbe infatti pensare che la musica è ormai una forma d’arte democratica. Non è così. Tutti accediamo solo ai rumori di fondo: è la denuncia di Alexander Billet nel suo articolo “Spettacolo per pochi eletti”.
È nato prima il titolo poi il primo numero di Jacobin Italia: “Vivere in un paese senza sinistra” si staglia sulla copertina del numero uno illustrato da Manfredi Ciminale. Bolognese di nascita, da sempre romano di adozione, ha collaborato come copertinista e illustratore per case editrici tra cui Einaudi e Laterza e con riviste come Il Venerdì di Repubblica e Linus. Nei suoi paesaggi onirici, rappresenta concetti e sentimenti che vanno oltre il segno e la tecnica. Ha una passione smodata per i mondi microscopici.
Manfredi Ciminale, autore della prima cover di Jacobin
Manfredi si cimenta nell’illustrazione del testo di Ted Jessup che racconta della sua adolescenza negli anni Settanta, in piena Guerra fredda e di un padre funzionario dei servizi segreti Usa. Un clima libertino, armi e frequentazioni internazionali all’ordine del giorno.
I lavori degli studenti del Mimaster Illustrazione
Ben tre illustrazioni di questo numero di Jacobin Italia nascono dal workshop di illustrazione editoriale tenuto presso il Mimaster Illustrazione nell’ambito del corso “Master Editorial”, realtà formativa internazionale con sede a Milano diretta da Ivan Canu e Giacomo Benelli.
Anna Quaranta è laureata in grafica d’arte all’Accademia di Brera, gli acquerelli sono il filo conduttore di tutti i suoi lavori. Il Mimaster era tra i suoi obiettivi per diventare una professionista nel campo dell’illustrazione.
I potenti e le loro ricchezze
Durante il workshop è stata affascinata dall’intervista all’antropologo Timothy Earle che, intervistato da Seth Ackerman, ci racconta dei monarchi di una volta e dei miliardari dei giorni nostri, ovvero i pochi che nel corso dei millenni hanno accumulato potere e ricchezza a danno dei molti. Anna non rappresenta in modo didascalico il tema, ma ci regala una speranza di ribellione contro la classe dominante.
Mariapaola Bossini, che frequenta il Mimaster per specializzarsi in illustrazione editoriale, è laureata in Linguaggi dei Media e ha frequentato a Londra diversi corsi in Graphic Design e Art Direction alla University of the Arts – Central Saint Martins, e conseguito il titolo con un corso di specializzazione presso il Shillington College.
Le ombre del capitalismo
Si è cimentata nell’articolo di Nichole M. Aschoff descrivendo visivamente un consulente di McKinsey come un elegante uomo d’affari con inquietanti ombre, rimarcando quello che ci comunica l’autrice dell’articolo: l’azienda McKinsey forma il capitalismo da decenni, dispensa strategie aziendali e indirizza corporation e Stati alla ricerca del profitto. Con ogni mezzo necessario.
Ginevra Rapisardi, architetta, studentessa del Mimaster, ha illustrato l’articolo di Tommaso Giagni “Privilegi di classe” che ci rivela come le scuole pensate per le élites non si vergognano più di rivendicare esplicitamente la propria natura separata e discriminante. In quelle aule si formano i nuovi privilegiati. Ginevra racconta questo privilegio di classe evidenziando le “comodità” della classe dominante.
FINE SECONDA E ULTIMA PARTE
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