Esclusi dal voto

Articolo pubblicato il: 4 Settembre, 2022


L'Espresso numero 35
La copertina de L’Espresso numero 35

“Esclusi dal voto” è il titolo della copertina de L’Espresso numero 35. Si parla di giovani. Sono circa sei milioni gli studenti e lavoratori fuori sede che non ricevono aiuti per tornare a votare. E poi ci sono i figli di migranti ai quali è negata la cittadinanza.

A loro è dedicata la copertina de L’Espresso e l’articolo di Gabriele Bartoloni.


Specchio dell’anima

Da un punto di vista grafico, ci siamo trovati ad affrontare una cover sui giovani, a sole due settimane di distanza da una precedente copertina che trattava – più o meno – lo stesso tema (eccola qui).

Per non ripetere un’immagine simile, anzi per distaccarcene il più possibile, con Alessio Melandri abbiamo pensato di ricorrere a un artificio grafico. Abbiamo creato una composizione di sguardi di giovani, per colpire il lettore e comunicare l’idea di un’ampia fetta di popolazione. Il titolo completa l’immagine, suggerendo che questi ragazzi che ci guardano rappresentano gli “esclusi dal voto”.

Il ritorno del contante

Vittorio Malagutti è presente in questo numero de L’Espresso con un artico di taglio politico/economico. Le manovre del Centrodestra – racconta Malagutti – sono mirate ad alzare nuovamente il tetto dei pagamenti con il contante, a discapito di quelli effettuati con le carte elettroniche. La difficoltà di visualizzare un argomento di questo genere è evidente: da un punto di vista fotografico non si scappa da immagini di soldi, bancomat o carte di credito, decisamente banali.

Proprio per questo abbiamo pensato subito di ricorrere a un’illustrazione. E abbiamo chiesto a Giovanni Gastaldi di pensarla e realizzarla.


Giovanni Gastaldi Espresso
L’articolo sul contante illustrato da Giovanni Gastaldi

Problem Solver

Quando io, Alessio Melandri, Martina Cozzi e Emiliano Rapiti – cioè l’ufficio grafico de L’Espresso – ci rivolgiamo a professionisti dell’illustrazione, cerchiamo sempre soluzioni efficaci ed esteticamente gradevoli per le nostre esigenze. E Giovanni Gastaldi, che chiamiamo spesso per risolvere visivamente argomenti complessi, è decisamente quello che si dice un “problem solver”. Ogni volta infatti propone più di un bozzetto, mettendoci in felice difficoltà. Anche stavolta ha realizzato un’immagine molto efficace, che cita la famosa foto di Iwo Jima. Ma al posto dei soldati americani ha messo diverse persone con diversi lavori che innalzano la bandiera/banconota sopra le macerie delle carte di credito. Infine, ci ha fornito un’animazione che useremo sui social.


L’animazione dell’illustrazione di Giovanni Gastaldi

I “Diari di guerra” di Nora Krug

L’Espresso non tralascia il conflitto russo-ucraino – che ha toccato i 100 giorni da quando è iniziato – e continua la pubblicazione dei “Diari di guerra”, graphic novel di grande impatto dell’artista Nora Krug.


L'espresso Nora Krug
I “Diari di guerra” di Nora Krug

Si tratta di una sorta di diario di guerra illustrato. Nora Krug è in contatto dall’inizio del conflitto con due amici, un artista russo e una giornalista ucraina, che sta intervistando per poi riportare e illustrare le loro risposte. Il progetto sta uscendo contemporaneamente su diversi giornali negli Stati Uniti e in Europa (LA TimesEl PaísDe Volkskrantdie Süddeutsche Zeitung ). Grazie allo Studio Raum Italic – che lavora a stretto contatto con l’artista tedesco-americana , traducendo e impaginando nella nostra lingua le tavole illustrate – L’Espresso sta pubblicando il lavoro per l’Italia, in contemporanea con l’illustratrice.

L’intramontabile fascino delle Spy stories

Procedendo con lo sfoglio del giornale troviamo un interessante articolo di Sara Lucaroni che svela una vera e propria Spy story avvenuta negli anni ’90 riguardante una misteriosa sostanza radioattiva, il Mercurio Rosso, che l’ex Kgb cercò di utilizzare durante la Guerra fredda. Tra i protagonisti di questa vicenda, addirittura un giovane Vladimir Putin.


L'Espresso 35
Una spy story all’ombra del Kgb. Illustra Stefano D’Oriano

Per illustrare queste pagine abbiamo chiamato Stefano D’Oriano che – con il suo stile a metà tra fumetto e visual journalism – ormai da più di un anno ci aiuta a visualizzare articoli di cronaca misteriosi e inquietanti. L’immagine che ha realizzato è perfetta: ci trasporta immediatamente in un clima di Guerra fredda, tra scienziati che creano in laboratorio sostanze letali e soldati russi, tra cui si riconosce Putin. Personalmente mi ricorda le splendide copertine della Domenica del Corriere, in cui l’illustrazione era l’elemento principale per raccontare l’avvenimento della settimana.

La letteratura come cura

Arriviamo poi all’apertura della sezione Idee, la parte del giornale che si occupa di approfondimento culturale ed è a cura di Sabina Minardi.

L’articolo principale di questo numero è un’intervista di Wlodek Goldkorn a Zeruya Shalev, scrittrice e poetessa israeliana. Nel suo ultimo romanzo, attraverso il rapporto tra due donne di età diverse, racconta come la letteratura possa essere cura dell’animo. E poi affronta anche il tema di come sia difficile vivere in una nazione come Israele, a stretto contatto con un conflitto perpetuo.


Lavinia Fagiuoli Espresso
L’apertura delle Idee realizzata da Lavinia Fagiuoli

Per argomenti di questo genere – letteratura, rapporti umani, confini – ho pensato che Lavinia Fagiuoli, artista di Verona ma di base a Milano, potesse essere l’illustratrice adatta. Il suo stile, che riesce a far convivere un segno etereo con messaggi di grande profondità, è perfetto. Raggiunta al telefono mentre era in vacanza in Bosnia-Erzegovina, le ho chiesto se fosse stata disponibile a illustrare queste pagine, nonostante in viaggio. La risposta è stata immediata e positiva: il vero professionista non rinuncia mai a un’occasione di lavoro! E l’immagine che ha creato, sin dal primo bozzetto è risultata di grande qualità.

Chi vuole saperne di più su Lavinia Fagiuoli e sul suo strano percorso lavorativo, che l’ha portata dalla professione di avvocato a quella di artista, può leggere qui una sua intervista.


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