Un pieno di bugie

Articolo pubblicato il: 30 Gennaio, 2023


L'Espresso copertina
La copertina de L’Espresso illustrata da Ivan Canu

“Un pieno di bugie” è il titolo della copertina del numero 4 de L’Espresso.

L’argomento è il prezzo della benzina, arrivato alle stelle. Vittorio Malagutti è l’autore dell’inchiesta sul caro benzina. Tasse altissime, impianti piccoli, raffinerie vecchie e inefficienti: tutta la verità su un problema che ci tocca da vicino, quotidianamente.


L’universale Pinocchio

L’immagine di copertina nasce direttamente dal titolo, pensato da Vittorio Malagutti insieme al direttore Alessandro Mauro Rossi: “Un pieno di bugie”. Una volta stabilito il titolo – accattivante e diretto – avevamo due possibilità. O scegliere una fotografia, probabilmente di una stazione di servizio o di una pompa di benzina, oppure ricorrere a un’illustrazione. La scelta di una fotografia sarebbe stata debole, molto al di sotto della potenza del titolo.


Espresso prova
James Bond, alternativa a Pinocchio.

Ci siamo quindi orientati verso l’illustrazione e abbiamo contattato Ivan Canu, artista con cui abbiamo un rapporto consolidato, per cominciare a lavorare sul visual. È ovvio che la prima cosa che ci è venuta in mente pensando alle bugie è stato Pinocchio, il burattino di legno creato da Collodi e conosciuto universalmente.

Ma abbiamo anche pensato ad alcune alternative, come ad esempio James Bond, l’agente 007, anche lui avvicinabile al concetto di bugia. Una volta ricevuto il bozzetto di Ivan Canu, ci siamo però resi conto che sarebbe stato decisamente meno diretto di Pinocchio.


Tornare all’idea iniziale

Siamo quindi tornati all’idea iniziale, quella del burattino di legno. Spesso provare strade alternative, come in questo caso quella di 007, aiuta a convincersi che la prima idea è quella migliore. La grafica è un’arte visiva e proprio per questo vale sempre la pena di visualizzare tutte le idee per capire poi qual è quella che funziona meglio.


L'Espresso
Prove cromatiche di burattini di legno

Abbiamo quindi lavorato sul colore di Pinocchio da utilizzare in copertina. Ivan Canu ha realizzato molte prove cromatiche e alla fine abbiamo optato per un rosso di fondo.


L'Espresso
L’illustrazione di Ivan Canu utilizzata anche nelle pagine interne

L’immagine definitiva, molto potente con Pinocchio che – grazie a un outline giallo – esce distintamente dal rosso, è stata utilizzata sia per la copertina del settimanale che per l’apertura dell’articolo di Malagutti nelle pagine interne del giornale.

Aperture fotografiche

Ma – come detto anche in altre occasioni – a volte vanno utilizzate le illustrazioni, altre volte le fotografie. Dipende dagli argomenti che devono essere presentati. Proseguendo quindi nello sfoglio del giornale, arriviamo a un’inchiesta di Gianfrancesco Turano dal titolo “Il declino discreto della borghesia”. Il testo racconta un fenomeno economico e sociale italiano: le grandi famiglie imprenditoriali ora contano molto meno che in passato. Agnelli, Benetton, Berlusconi, sono solo alcuni esempi di ultraricchi che adesso sono lontani dal potere.


L'Espresso magazine
Composizione fotografica e tipografica per l’articolo sulla borghesia

Ecco, in questo caso, trattandosi di un argomento che riguarda personaggi famosi, si è scelto di mostrarli attraverso la fotografia. Insieme a Tiziana Faraoni, Photoeditor de L’Espresso, Abbiamo selezionato alcuni scatti che ritraggono Luciano Benetton, Giovanni Agnelli, Adriano Olivetti e Raul Gardini ai tempi del loro massimo splendore. La scelta del bianco e nero sottolinea che non si tratta di foto recenti e abbiamo perciò realizzato una doppia pagina d’apertura che si basa su tipografia e fotografia. La font utilizzata ovviamente è l’Espresso Sans, carattere tipografico bastoni realizzato ad hoc per il settimanale da Zetafonts, fonderia digitale indipendente fiorentina.

Illustrazione d’autore

Infine arriviamo alla sezione culturale del giornale, curata da Sabina Minardi. L’articolo principale è firmato da Simone Alliva e racconta come l’uso delle fotografie scattate con i telefoni cellulari stia cambiando i canoni della bellezza. Filtri e app dettano nuove regole estetiche false e conformiste che non ammettono imperfezioni. Per i più giovani lo specchio altro non è che lo sguardo dei social.


L'Espresso
L’illustrazione di Olimpia Zagnoli per l’articolo di Simone Alliva

Leggendo l’articolo mi è subito venuta alla mente un’immagine che la grande illustratrice Olimpia Zagnoli aveva realizzato per la Repubblica, quando lavoravo lì come grafico insieme al mio maestro Angelo Rinaldi che era – ed è – l’Art director del quotidiano.

Una fila di quattro ragazzine, tutte uguali, che si fanno i selfie. E poi i colori e le texture incredibili che solo un talento come Olimpia Zagnoli riesce a creare. L’illustrazione messa in pagina è perfetta e dona al layout un grande valore aggiunto.


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