Paga Pantalone

Articolo pubblicato il: 22 Gennaio, 2023


L'Espresso 03
La copertina de L’Espresso numero 3 del 2023

“Paga Pantalone” è il titolo di copertina del terzo numero de L’Espresso del 2023. Cover dedicata a un’interessante inchiesta di Sergio Rizzo che riguarda l’INPS.

Immobili di proprietà dell’INPS venduti ai privati a prezzi ribassati. Gli enti costretti a rimanerci con affitti salati. E ora, diciotto anni dopo, devono ricomprare. Con i soldi pubblici.

Uno scandalo costato miliardi ai contribuenti.


La copertina illustrata

Il titolo dell’inchiesta di Sergio Rizzo in copertina è “Paga Pantalone”, un modo di dire tutto italiano che significa che – alla fine – pagano sempre gli stessi (ovvero noi contribuenti, in questo caso).

Questo motto popolare risale ai tempi della Commedia dell’Arte e il protagonista è Pantalone, maschera veneziana che incarnava la figura del mercante del tempo che veniva sempre raggirato e si ritrovava a pagare i conti suo malgrado.


L'Espresso nuovo
L’inchiesta sull’Inps di Sergio Rizzo. Illustrazione di Ivan Canu

Per illustrare sia la copertina che le pagine interne del giornale abbiamo quindi pensato di proporre in maniera didascalica la maschera di Pantalone e – sullo sfondo – un palazzo con il logo dell’Inps. In questo modo il detto popolare “Paga Pantalone” viene contestualizzato all’interno dell’inchiesta giornalistica.

L’autore dell’illustrazione è Ivan Canu che sin dal primo numero de L’Espresso che ho firmato come art director (quindi dal 2018) mi ha sempre supportato e aiutato con la sua arte.

L’illustrazione è viva e lotta insieme a noi

Chi segue questo sito e chi legge L’Espresso sa bene quanto io ami le illustrazioni. Per una strana congiunzione astrale, nel primo numero con il nuovo progetto grafico – quello della scorsa settimana – per la prima volta da tantissimi anni non era presente neanche un’illustrazione. Questo perché non avevamo “in timone” articoli visualizzabili con illustrazioni (ma tutti con fotografie) e con il nuovo corso del giornale sono andati via – per propria scelta o perché non hanno raggiunto un accordo economico – il grandissimo Altan, Makkox e Mauro Biani.

La cosa non era sfuggita a siti specializzati (ad esempio a Fumettologica, qui) e aveva destato qualche preoccupazione. Ma fortunatamente le illustrazioni saranno presenti sempre ne L’Espresso e continueremo a commentarle sul mio sito. Altan – ahimé – dovremo invece continuare a seguirlo solo su Repubblica.

Fotografie d’autore

Per la seconda settimana consecutiva l’apertura della sezione Cultura, a cura di Sabina Minardi, graficamente necessitava di una fotografie e non di un’illustrazione. Questo perché si tratta di un’intervista al grandissimo stilista Giorgio Armani a firma di Giuseppe Fantasia. In questo caso va da sé che deve essere utilizzato un ritratto fotografico anche perché di un personaggio come Armani ne esistono di splendidi.


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Doppia pagina di apertura per l’intervista a Giorgio Armani

La fotografia scelta insieme a Tiziana Faraoni, Photo editor de L’Espresso, è un intenso e bellissimo ritratto dello stilista milanese realizzato da Paolo Pellegrin, uno dei maggiori fotografi italiani e internazionali e membro della prestigiosa agenzia fotografica Magnum. La doppia pagina presenta da una parte lo scatto fotografico in bianco e nero e dall’altra una costruzione tipografica con la font “Espresso Serif”, realizzata dalla fonderia digitale Zetafonts.

Il giorno della Memoria

Infine, sempre nelle pagine culturali, una doppia pagina dedicata al Giorno della Memoria. La liberazione di Auschwitz – avvenuta il 27 gennaio 1945- è la data simbolo per non dimenticare la Shoah. Ne scrivono Massimo Castoldi e Wlodek Goldkorn.


L'Espresso
La Shoah illustrata da Pierluigi Longo

Le pagine sono illustrate da un bellissimo disegno di Pierluigi Longo. Attraverso una palette quasi monocromatica, Longo restituisce in pieno il grande dramma storico che non dobbiamo dimenticare.


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