Elena Xausa

Articolo pubblicato il: 8 Settembre, 2021


Una mostra personale celebra i primi dieci anni di carriera di Elena Xausa, illustratrice veneta
Elena Xausa
“Medical Glass Hour”, The New York Times Book Review, 2018

Scopriamo il mondo di Elena Xausa, illustratrice veneta dallo stile folgorante e con una mostra personale a Bassano del Grappa.

“Chi è Elena Xausa? Da dove arrivano queste illustrazioni?”. Me lo chiedevo a cavallo tra il 2018 e il 2019, sfogliando le pagine del New Yorker o dei supplementi domenicali del New York Times e ammirando le immagini – sempre più numerose – realizzate proprio da Elena Xausa.

Le pubblicazioni internazionali, quelle citate ma anche Monocle, Washington Post, Die Zeit – insomma il Gotha dell’editoria mondiale – erano invasi da questi personaggi disegnati in digitale con l’outline puntuta e morbida allo stesso tempo, e dai colori accesi. Una sorta di Radiant Boys di Keith Haring ma in salsa magazine.

Un segno fresco, a metà tra Street art e illustrazione editoriale, fortemente riconoscibile.


Ricordo che, incuriosito, andai a cercare nel web e scoprii che l’autrice di questi lavori era una professionista italiana – veneta di Marostica – da tempo residente all’estero. Trovai anche molti suoi lavori realizzati negli anni precedenti e che già mostravano la forte personalità dello stile che sarebbe esploso con grande consapevolezza di lì a poco.

Da allora ho seguito a distanza il lavoro di Elena Xausa. Il suo percorso artistico è continuato in modo costante e coerente, fino ad arrivare alla mostra “Coming Home”, ai Musei Civici di Bassano del Grappa.


Mostra Illustrazioni Elena Xausa
“Notifications”, The New York Times, 2019

“Coming Home”

Programmata da fine giugno a settembre, la personale di Elena Xausa è stata da poco prorogata fino al 10 ottobre. Un’occasione per ammirare i primi dieci anni di carriera dell’artista e per comprendere come l’illustrazione sia una forma d’arte contemporanea diretta e comunicativa.

Dietro al progetto della mostra – manco a dirlo – c’è Melania Gazzotti (vecchia conoscenza, leggere qui), una delle curatrici artistiche più attive e appassionate. Il lavoro che sta portando avanti da anni per far conoscere l’illustrazione italiana nel mondo è molto importante e sempre di grande qualità.

“Coming Home” celebra la produzione di Elena Xausa, ma anche il suo ritorno in Italia, perlomeno per il momento.

«Sono tornata per motivi personali – mi racconta infatti Elena – ma anche per la pandemia. Sono molto legata alla mia famiglia, però cerco di vivere il mio domicilio in maniera fluida… Come fanno i buddisti, ora sto nel presente, ora sono a Marostica».


Mostra Illustrazioni Elena Xausa
“The Uncanny Valley”, The New Yorker, 2019
Un passo indietro

Chiedo a Elena Xausa di fare un passo indietro e ripercorrere gli anni in cui ha vissuto fuori dall’Italia.

«Mi sono trasferita a Berlino nel 2012 un po’ per caso, per starci giusto un paio di mesi. Doveva essere una piccola esperienza all’estero da nomade digitale. 

Lavorando già come  freelance mi sentivo abbastanza libera di muovermi e un caro amico mi ha proposto il suo appartamento. Poi la città in sé mi ha fregata, molto accogliente (sebbene climaticamente non lo sia affatto), molto giovane e spontanea. 

All’epoca esistevano ancora parecchi spazi autogestiti / occupati, gli affitti erano convenienti e in generale si respirava un’aria di grande libertà e non conformità. 

Ovviamente essendo una città così democratica, la proposta culturale è estremamente ricca e diversificata, chiunque può fare una mostra, avere un bellissimo atelier, condividere studi molto grandi e cheap. A volte però la qualità di quello che viene mostrato è un po’ altalenante… ma a me piaceva anche così».


L’arrivo a New York

«Mi sono trasferita a Nyc nel 2018, all’inizio in maniera non continuativa.

Sono inciampata in Ny per amore e lì ho trovato la realizzazione di una lunga storia a distanza. 

Ho trovato anche molti amici e un mercato professionale estremamente meritocratico e inclusivo. 

Devo dire che questa disponibilità in Italia facevo fatica a trovarla, forse perché quando ero qui la mia produzione era ancora acerba e non consolidata come ora… o forse perché l’offerta lavorativa è più ridotta, quindi contano molto i contatti».


Mostra Elena Xausa
Cover per Interni (2018) e per The Washington Post Magazine (2020)

Made in Italy

La generazione di illustratori italiani di Elena, di Olimpia Zagnoli, di Emiliano Ponzi, lavora moltissimo con il mercato americano. Le chiedo se e come si percepisce questa tendenza vivendo a New York.

«Gli illustratori italiani sono molto amati negli Stati Uniti, viene stimata la loro ironia, intelligenza e leggerezza.

Il fatto che molti dei miei bravissimi colleghi lavorino anche per il mercato americano dall’Italia mi ha fatto sentire sempre fiera di essere e sentirmi italiana»

Infine, chiedo a Elena alcuni nomi di artisti che l’hanno ispirata.

«Bob Gill e Adam Fletcher, Steinberg e poi gli illustratori di Push Pin Studio (Chwast, Alcorn, Glaser)».

Bentornata a casa, Elena Xausa.


Mostra Xausa
“Past”, 2021

llustrazioni Elena Xausa
“Now”, 2021

Mostra Elena Xausa
“Future”, 2021

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