Aiuto! Siamo tutti un po’ Giorgia

Articolo pubblicato il: 12 Ottobre, 2023


Francesca Arena ha realizzato un libro brillante e impietoso su una certa idea di sinistra
Potevo Essere Giorgia - Francesca Arena
La copertina di “Potevo essere Giorgia”

“Potevo essere Giorgia – Autocritica di una ragazza di sinistra” è il primo libro scritto e disegnato dall’illustratrice Francesca Arena

Romana – ma vive a Milano – Arena collabora con molti giornali italiani e stranieri, dal “Corriere della Sera” a “Repubblica”, da “Linkiesta” (magistralmente curato graficamente da Paper Paper) al “Süddeutsche Zeitung”.


Stile inconfondibile

Di lei già scrissi su questo sito, analizzando “Cook” il magazine del “Corriere della Sera” dedicato alla cucina (leggi qui), che ospita spesso i suoi disegni. Paragonai il suo stile – basato su un inconfondibile tratto nervoso e volutamente incerto – a quello di grandi artisti come Jean-Jacques Sempé e R.O. Blechman.

Adesso, con l’uscita di questo volume pubblicato da Rizzoli Lizard, Francesca Arena non solo conferma quell’aspetto artistico, ma aggiunge al suo percorso professionale una sceneggiatura brillante e incisiva che la fa entrare di diritto nel mondo della satira d’autore.


Potevo Essere Giorgia
Evelina, la protagonista del libro di Francesca Arena

Satira al femminile

Perché di satira – graffiante e sincera – si tratta. Satira politica al femminile, molto rara nel nostro Paese ad eccezione di Ellekappa – al secolo Laura Pellegrini – che dalle pagine de “La Repubblica” quotidianamente commenta i fatti del mondo e nazionali.

Il volume “Potevo essere Giorgia” ha il respiro più ampio delle vignette one shot e mette in scena in modo chirurgico e impietoso il dramma della sinistra italiana. Evelina – la protagonista – è convinta, come tutti noi d’altronde, di essere di sinistra. Vota PD, è attenta all’ambiente così come agli altri, è antirazzista e sostiene la comunità LGBTQI+. Insomma, non ha nulla che possa mettere in dubbio il suo essere una buona e attenta cittadina.


Potevo Essere Giorgia - Arena
Evelina si fa domande…

La Giorgia Meloni che è in noi

Ma una sera, in seguito a un innocente gioco tra amici, Evelina scopre cosa realmente i suoi amici pensano di lei. Il verdetto è crudele: per chi le sta intorno lei è uguale a Giorgia Meloni. Da qui parte un’analisi – o meglio un’autoanalisi, propria dell’elettore PD – in cui Evelina mette in dubbio la sua vita tutta, accompagnata da uno spirito guida che mai si sarebbe aspettata di avere: Giorgia Meloni.

Ogni sua riflessione viene rovesciata e restituita al mittente in modo drammaticamente critico e reale dal fantasma del Presidente del Consiglio, riproponendo celebri dualismi artistici: dalla mamma/nuvola di Woody Allen in “New York Stories” al nostrano Zerocalcare la cui coscienza deve perennemente fare i conti con l’armadillo.


Francesca Arena
Doppia pagina “à la Robespierre”

Gauche caviar

Le quasi 150 pagine del libro scorrono velocemente ma ci colpiscono di continuo, prendendo di mira una comunità progressista in cui è difficile non riconoscersi, tra bottiglie di vino (molto probabilmente biologico e biodinamico), cene ordinate al delivery e spostamenti in sharing

Una feroce critica sociale e politica che ricorda da vicino le opere illustrate di Claire Bretécher, indomita fumettista femminista francese adorata da Roland Barthes e Jean Daniel.

La morale della storia – se ne vogliamo trovare una – è che ciò che pensiamo di essere non sempre corrisponde a ciò che siamo veramente. E che un fumetto come questo ha la forza di farci riflettere sul ruolo che vogliamo avere nella nostra comunità sociopolitica.

Forza che risulta tanto più incisiva quanto più veicolata con la leggerezza dei testi e con un tratto che – infine –  voglio accomunare a quello del grande Vincino, artista eccelso e indimenticato che molti punti di contatto ha con Francesca Arena.


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