Un buco nell’acqua
Articolo pubblicato il: 15 Agosto, 2022
“Un buco nell’acqua” è il titolo di copertina de L’Espresso numero 32.
Emergenza climatica e siccità. Falde e fiumi inquinati. E la rete idrica italiana è un colabrodo. Servono 60 miliardi di euro per allinearsi all’Europa, ma il Pnrr ne destina a questo settore soltanto quattro.
L’inchiesta di Antonio Fraschilla fotografa con notizie, dati e testimonianze questa preoccupante situazione.
I messaggi politici di Mauro Biani
Realizzare una copertina sullo stato di salute della rete idrica italiana non è affatto semplice. Le fotografie a disposizione, infatti, mostrano tubi vecchi che perdono acqua (d’altronde si tratta di questo!) ma esteticamente non sono immagini affascinanti, tutt’altro.
Per questo abbiamo chiesto a Mauro Biani di pensare a un’immagine che potesse restituire visivamente l’inchiesta di Antonio Fraschilla.
Biani è l’artista che con le sue vignette su Repubblica e le strisce che ogni settimana disegna per L’Espresso è diventato un punto di riferimento per una vastissima comunità di lettori. Le sue opere infatti sono manifesti, slogan, immagini non riducibili a un singolo frame ma destinate a viaggiare su cartelli, magliette, striscioni. Sono messaggi politici. Sono politica.
La copertina realizzata da Mauro Biani è semplice e diretta: un tubo con le giunture tricolori che presenta un buco da cui sgorga acqua.
L’Intelligenza Artificiale ai pennelli
In questo periodo si parla moltissimo di software di Intelligenza Artificiale che – dietro input umani – creano illustrazioni originali andando a cercare reference nel web. Adriano Attus ha realizzato in questo modo la copertina di Plus24, allegato settimanale de Il Sole 24 Ore e ha raccontato la sua esperienza qui.
Per non essere da meno, insieme a Emiliano Ponzi, noto illustratore e grande amico, mi sono messo a giocare con Midjourney, uno di questi programmi di Intelligenza Artificiale. Abbiamo provato a illustrare l’inchiesta sulla dispersione idrica all’interno del giornale, chiedendo al programma di disegnare un “buco nell’acqua”.
Il risultato (che vedete qui sopra), raggiunto dopo molti tentativi, è per certi versi strabiliante. La macchina ha creato un’immagine dallo stile decadente che mostra un vero e proprio buco nell’acqua in un ambiente di tubi antichi e decrepiti.
Si tratta di un esperimento e non credo ne faremo altri perché l’energia che trasmette un’illustrazione “umana” è sicuramente maggiore. Tuttavia rimane l’attualità del tema che è al centro di un interessante dibattito: “Può la macchina sostituire l’artista?”. Ai posteri l’ardua sentenza…
I “Diari di guerra” di Nora Krug
L’Espresso non tralascia il conflitto russo-ucraino – che ha toccato i 100 giorni da quando è iniziato – e continua la pubblicazione dei “Diari di guerra”, graphic novel di grande impatto dell’artista Nora Krug.
Si tratta di una sorta di diario di guerra illustrato. Nora Krug è in contatto dall’inizio del conflitto con due amici, un artista russo e una giornalista ucraina, che sta intervistando per poi riportare e illustrare le loro risposte. Il progetto sta uscendo contemporaneamente su diversi giornali negli Stati Uniti e in Europa (LA Times, El País, De Volkskrant, die Süddeutsche Zeitung ). Grazie allo Studio Raum Italic – che lavora a stretto contatto con l’artista tedesco-americana , traducendo e impaginando nella nostra lingua le tavole illustrate – L’Espresso sta pubblicando il lavoro per l’Italia, in contemporanea con l’illustratrice.
Perseguitati digitali
Sempre nella Prima Pagina, la parte del giornale legata all’attualità, troviamo un articolo molto interessante di Alessandro Longo, giornalista specializzato in tecnologia e cybersicurezza. Il testo tratta di politica e controllo dei dati: con gli spyware infatti i regimi sorvegliano attivisti, giornalisti e politici non allineati.
Abbiamo affidato questa illustrazione a Stefano D’Oriano. Con uno stile a metà tra “visual journalism” e fumetto, Stefano ha realizzato un’immagine bellissima e dai colori forti. Alcuni uomini – militari, dell’intelligence e rappresentanti di stati canaglia – spiano in modo inquietante un individuo – probabilmente un giornalista – seduto davanti al computer.
La lotta agli stereotipi di Carlotta Vagnoli
L’apertura delle Idee, la sezione del giornale che tratta di approfondimento culturale ed è curata da Sabina Minardi, è un’intervista della scrittrice Chiara Valerio a Carlotta Vagnoli, autrice, content creator, attivista. Si occupa di temi come la violenza di genere, la lotta agli stereotipi, il linguaggio da rifondare. Per la Vagnoli, il corpo deve essere un elemento di lotta, uno strumento con cui rifondare la società. E infatti il titolo dell’intervista è “Sul corpo dei giovani”.
Mi sono confrontato con Emiliano Rapiti e Alessio Melandri dell’ufficio grafico e abbiamo pensato di chiamare Francesca Gastone per realizzare l’immagine per questa intervista. Laurea in architettura al Politecnico e poi esperienze di lavoro in Brasile, a San Paolo, e a Hong Kong, Francesca è una figura ibrida: architetto e illustratrice allo stesso tempo. Le figure umane che utilizza nei suoi lavori provengono spesso dal suo archivio di immagini costruito in anni di attività come architetto.
L’idea di Francesca è splendida: una società che “abita” il corpo di una donna. Coppie, famiglie, anziani e bambini che giocano, camminano, parlano su un paesaggio formato dalle morbide curve di una ragazza. Una visione perfetta per le argomentazioni di Carlotta Vagnoli.
I racconti dell’eros
Prosegue la serie estiva iniziata da qualche numero de L’Espresso e incentrata sull’eros: ogni settimana un autore scriverà un racconto erotico. Abbiamo scelto di far illustrare tutti i racconti dallo stesso artista: Antonio Pronostico. In questo modo i testi che comporranno questa serie avranno lo stesso stile grafico e saranno perciò facilmente riconoscibili per i lettori.
Questa settimana il racconto è di Anilda Ibrahimi, scrittrice albanese residente in italia. Si tratta di una storia estiva, un amore del passato e mai dimenticato. Le matite di Antonio Pronostico restituiscono in pieno la passione di questa vicenda narrata in maniera coinvolgente.
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