Tombini d’Italia

Articolo pubblicato il: 22 Giugno, 2022


Un libro originale e completo racconta il misterioso mondo dei “chiusini”, manufatti urbanistici di grande design
Un particolare di un tombino

“Tombini d’Italia” è un sorprendente volume appena uscito e che racconta in modo esaustivo e preciso cosa sono questi manufatti che da sempre siamo abituati a vedere ma di cui non conosciamo molto.

Alzi la mano chi non ha mai abbassato gli occhi sul manto stradale e – chinandosi – non ha poi osservato, studiato, in alcuni caso ammirato, un tombino.

Questo antichissimo manufatto è detto anche chiusino ed è l’elemento che ricopre i pozzetti delle fogne. Generalmente è di pietra o di ghisa, a seconda del periodo storico in cui è stato realizzato.

Quello che rende il tombino così affascinante è l’enorme differenziazione di forme, di grafiche e di pattern: ne esistono di quadrati, tondi o esagonali, con scritte in rilievo bastoni o graziate, con texture a puntini, triangoli o a righe. Insomma, un vero universo che separa il mondo di sopra da quello sotterraneo.


La copertina del libro di Alfonso Morone
Il libro definitivo sui tombini

Per mettere un punto definitivo su questo oggetto, sulla sua storia e il suo design, esce adesso un volume dal titolo più che mai chiaro: “Tombini d’Italia”. L’autore è Alfonso Morone, docente di design al DiARC, Dipartimento di Architettura dell’Università di Napoli Federico II, dove coordina il Corso di Laurea Magistrale in Design for the Built Environment. La casa editrice è LetteraVentidue, realtà siciliana che pubblica con grande cura volumi che trattano di architettura e design.


Un manufatto unico

Il testo parte dalla teoria che i tombini rappresentano un caso unico nella produzione industriale di un manufatto. Sono infatti privi di scadenza, da sempre uguali perché non soggetti a innovazioni o evoluzioni. Il loro compito è quello di fornire una copertura alle entrate del sistema fognario delle città.


Tombini
Primo piano di un tombino nella città di Benevento

Ma in questa immutabilità possiamo studiare i progressi tecnologici avvenuti nel contesto urbano. Partendo dai primi esemplari documentati a Londra, capitale della rivoluzione industriale, con le botole in ghisa che servivano per accedere dalla strada ai depositi di carbone domestici nei primi decenni dell’Ottocento, sino alle reti cablate in fibra ottica di questi anni. Tutti gli avanzamenti tecnologici nei sottoservizi urbani hanno una traccia indelebile nei nostri tombini. Attraverso questi oggetti si scoprono storie relative ad aziende, sistemi di servizi, ma anche fasi storiche, come quelle del Fascismo, il cui fascio littorio ha resistito, indelebile, sino alla città contemporanea, solo nella ghisa dei tombini.


Libro Tombini d'Italia
Pattern di tombini ridisegnati al computer

Un volume completo

Una prima parte del libro ricostruisce il ruolo dei tombini all’interno delle dinamiche di trasformazioni urbane seguite alla rivoluzione industriale. Dal punto di vista del design della comunicazione, rappresenta senz’altro una delle più diffuse e durature produzioni di segni grafici a scala urbana. 

In una seconda parte, imperdibile per gli appassionati di design, vi è una ricostruzione grafica e documentazione fotografica di tombini e chiusini prelevati da ogni regione d’Italia. Questo lavoro è frutto di una ricerca durata circa quattro anni, ed è partito da una documentazione fotografica di circa 500 pezzi raccolti in tutte le regioni italiane. Il libro presenta infine un catalogo “numismatico” di 248 pezzi accuratamente ridisegnati. Una inedita collezione di segni grafici e marchi, che sono raggruppati secondo quelle che sono state individuate come alcune tra le principali famiglie grafiche.


Libro tombini
Due fotografie: Firenze e, a destra, Bologna

Tombini
Varie tipologie di tombini

Tombini
Altri tipi di chiusini

Il volume presenta, inoltre, un approfondito impianto iconografico, frutto di ricerche di archivio, che si sono svolte principalmente presso centri di ricerca come il Museo Italiano della Ghisa – Archivio Fondazione Neri, Fondazione Pirelli, che hanno permesso di raccogliere alcuni tra i primi cataloghi di aziende siderurgiche contenenti esemplari di tombini, chiusini e grate in ghisa e materiali di comunicazione e pubblicitari.

Un ulteriore importante elemento di contestualizzazione culturale dei tombini è dato da una serie di immagini di alcuni importanti fotografi e fotoreporter, come Dora Maar, Lee Lockwood, Louis Stettner, Thurston Hopkins che nel corso del Novecento hanno letto la presenza della modernità nelle metropoli attraverso questo prodotto. Sono state, inoltre, inserite citazioni e riferimenti nell’architettura, nel cinema e nell’arte.


Volume chiusini
Il lettering dei chiusini

Libro LetteraVentidue
La sezione del libro che classifica i tombini per forma

Italia patria del design (anche dei tombini)

Il testo si avvale dell’introduzione di due tra i più importanti designer italiani, Giulio Iacchetti e Matteo Ragni, che avendo vinto un Compasso d’Oro nel 2014 proprio con una serie di tombini in ghisa prodotti dall’azienda italiana Montini.

Un libro originale e interessante per gli amanti del design, dell’urbanistica e della storia delle nostre città.


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