Seitzinger Alchemica
Articolo pubblicato il: 1 Giugno, 2022
Inaugurata ad Ascoli la prima retrospettiva di Elisa Seitzinger. Un viaggio immersivo nel suo mondo fantastico
La scorsa settimana si è inaugurata al Forte Malatesta di Ascoli “Seitzinger Alchemica”, la prima retrospettiva di Elisa Seitzinger. Una mostra sorprendente per vari motivi. Il primo, ovviamente, è la grande qualità del percorso creativo intrapreso dall’artista piemontese, che parte dalla tradizione classica e medievale e arriva direttamente nel contemporaneo, declinato in tutte le forme della comunicazione visiva. L’ibridazione è alla base della ricerca di Elisa Seitzinger: i suoi riferimenti gotici e religiosi si applicano perfettamente all’arte pura, all’illustrazione editoriale, al fashion design, al packaging di prodotti, alla comunicazione istituzionale di eventi, alle cover dei libri e ai libri stessi.

La mostra, curata dal Professore Stefano Papetti, Elisa Mori, Giorgia Berardinelli, Filippo Sorcinelli e Paolo Lampugnani, attraverso un tragitto immersivo – che contempla anche suggestioni acustiche e olfattive – ricostruisce tutta la carriera dell’artista, suddividendola in capitoli.
Un percorso completo
Camminando per le sale del Forte Malatesta si scoprono quindi tutti i campi di applicazione dell’arte di Elisa Seitzinger. La moda, con i bellissimi pattern studiati per i tessuti del brand Kristina Ti. L’illustrazione, con il Sacro e il profano sempre a stretto contatto. Ma anche con la sezione di ritratti di personaggi molto diversi tra loro. L’editoria con le immagini realizzate per il bellissimo libro “Nome non ha”, scritto da Loredana Lipperini per Hacca edizioni. Il design, con un arazzo enorme e lavorato e con un tavolo di cristallo dalle decorazioni colorate. Il packaging di prodotto, con il lavoro creato per la pasta Barilla. Persino la musica, con le copertine e i poster di Vinicio Capossela o con le illustrazioni per playlist Spotify.

Il modo di lavorare di Elisa Seitzinger nasce da una grande passione che la porta ad approcciare ogni committenza con rigore e studio. Poi si passa alla realizzazione: prima manuale, con matite che hanno tutto il fascino dei disegni spontanei (in mostra, sotto teca, alcuni originali) e in un secondo tempo vengono ripassate a china. Il passaggio al digitale permette invece una colorazione che spesso assume i toni del contemporaneo, con soluzioni cromatiche ardite e mai banali.


Allestimento magico
L’aspetto logistico di “Seitzinger Alchemica” è parte integrante e fondamentale dello stupore che la mostra trasmette al pubblico. Il Forte Malatesta di Ascoli, che si erge sul torrente Castellano, è una location affascinante e in perfetta simbiosi con l’artista. All’interno della fortezza, poi, la meraviglia. L’Associazione culturale Verticale d’Arte formata dalla vulcanica coppia Elisa Mori e Giorgia Berardinelli, ha ideato un viaggio artistico completo: maxischermi che mandano in loop immagini e interviste a Elisa Seitzinger, nicchie con opere illuminate magicamente, stanze dedicate a singoli lavori, teche espositive, stampe fine arts, carte da parati, proiezioni.



La visita si conclude in modo suggestivo ed emozionante nella sala della Chiesa di Santa Maria del Lago, che ospita l’installazione dei tarocchi, uno dei lavori più indicativi dell’arte di Elisa Seitzinger.
Qui l’esperienza immersiva raggiunge il suo apice grazie all’opera del curatore artista Filippo Sorcinelli, autore dell’essenza aromatica che avvolge la sala. Lo stesso artista, in occasione dell’inaugurazione, ha diretto un coro che – eseguendo canti medioevali religiosi – ha reso ancora più indimenticabile la visita.
Un catalogo degno della mostra
A quadrare il cerchio di un lavoro così importante, non poteva mancare un catalogo all’altezza della mostra. Ci ha pensato Rrose Sélavy, casa editrice che ha come tratto distintivo la qualità assoluta delle proprie pubblicazioni. Il design di Paolo Rinaldi non lascia nulla al caso: dai risguardi di copertina, alle scansioni cromatiche delle diverse sezioni, persino al codice a barre – elemento di servizio tuttavia abbellito da un gufo disegnato dalla Seitzinger – tutto è curato, controllato, bilanciato.
Il testo critico che apre il volume è quello del Professore Stefano Papetti, curatore scientifico delle collezioni comunali di Ascoli Piceno. Personaggio dalla sapienza sconfinata, riesce in poche righe a descrivere l’arte di Elisa Seitzinger e tutti i suoi riferimenti classici. Poi, a seguire, le parole di Nicola Lagioia, Loredana Lipperini, Maria Vittoria Baravelli, Jonathan Bazzi, Vinicio Capossela, Mauro Bubbico, Simone Sbarbati e tanti altri protagonisti della cultura contemporanea.


Una mostra potente, visionaria e completa che a settembre lascerà Ascoli Piceno alla volta di Domodossola, nella terra che ha dato i natali a Elisa Seitzinger. Qui, nel suggestivo spazio del Collegio Mellerio Rosmini, l’evento continuerà il suo viaggio fino ai primi mesi del 2023.
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