Malamoda, il look dei cattivi

Articolo pubblicato il: 19 Agosto, 2021


Matteo Guarnaccia realizza un libro dedicato alla moda criminale
Cover Malamoda
La copertina del libro “Malamoda” di Matteo Guarnaccia

È da poco uscito “Malamoda”, un libro di Matteo Guarnaccia in cui si indaga l’eterno fascino dei criminali, anche da un punto di vista del look.

In una di queste afose serate d’agosto, il mio amico giornalista Stefano Ciavatta ha tirato fuori dallo zaino un libro che voleva mostrarmi. 

La pubblicazione in questione era illustrata non con fotografie, grande passione di Ciavatta, ma con disegni. Mi è caduto l’occhio sul nome dell’autore: Matteo Guarnaccia.

Il celebre Guarnaccia! 

Matteo Guarnaccia per chi non lo sapesse – ma chi ama l’arte e le immagini deve saperlo – è un vero e proprio guru della controcultura italiana e internazionale. Anzi, come afferma lui stesso, della subcultura, che non ha lo scopo di contrapporsi alla cultura “ufficiale”, ma semplicemente esiste, in modo parallelo e nascosto. Proprio per questo la subcultura non distrugge ma piuttosto amplia il mainstream attraverso nuove idee e nuovi stili che, piano piano, vengono assorbiti. 


Guarnaccia, l’artista delle subculture

Questa teoria è il risultato dell’indagine di Guarnaccia cominciata negli anni ’70, tra Milano e Amsterdam, dispiegata poi nei decenni successivi. Entrò in contatto con personaggi fondamentali (Primo Moroni su tutti) e coinvolse il mondo dell’arte, della cultura, dell’illustrazione, dell’editoria.

La doppia anima di Guarnaccia – artista visivo e saggista – lo ha reso autore di libri molto interessanti, illustrati e non. Tra le decine di opere: “Ribelli con stile” (Edizioni Shake, 2009) in cui descrive il look dei movimenti ribelli, dal punk all’hip-hop (e azzarda una tesi provocatoria:  «Chi voleva cambiare il mondo e chi solo il proprio guardaroba?»). 

O anche “Quelli che Milano, storie, leggende, misteri e varietà” (Rizzoli, 2011), scritto insieme a Giancarlo Ascari, che è un campionario di personaggi milanesi, gente comune o personaggi celebri, e anche una grande testimonianza d’amore alla sua città di nascita.


Malamoda libro
Le schede del Vichingo e del Bravo illustrate da Matteo Guarnaccia

Ma torniamo al libro mostratomi da Ciavatta: si tratta di “Malamoda – Come lo stile dei cattivi soggetti ha influenzato il costume” ed è pubblicato dall’editore Le Milieu.

Le Milieu è una casa editrice milanese che – come suggerisce il nome – tratta di argomenti legati al mondo del crimine e della malavita. Lo sguardo è romantico, retrò, legato a epoche passate. Si legge sul sito dell’editore: “Il milieu come luogo dell’immaginario sospeso tra storia, mito, ricerca e narrazione che ben si adatta a descrivere un progetto di ricerca che mira a raccontare le trasformazioni attraverso le storie e i suoi protagonisti”.

“Cattivi” in mostra

Guarnaccia quindi prende spunto dalla storia e crea un catalogo visivo artistico dei “cattivi”, studiandone l’abbigliamento e offrendo brevi cenni esplicativi dei loro costumi. 

La prima parte del volume è testuale, saggistica. L’autore spiega cos’è “il vestito del furfante”. «Il crimine è una cosa seria – afferma Guarnaccia – e quanto più è pericoloso per la società, tanto più nutre le vertigini e gli appetiti di scrittori, attori, musicisti che si adoperano per farlo diventare spettacolo, accorciando la distanza tra strada e palcoscenico». Da qui, piano piano, il “villain” occupa un posto di sempre maggiore rilievo anche nel sistema moda.


Malamoda libro
Due schede del libro “Malamoda” realizzate da Matteo Guarnaccia

Si arriva quindi al corpo principale dell’opera, le tavole illustrate.

Si comincia addirittura dai selvaggi Vichinghi, che l’autore paragona ai moderni Hooligans e Bikers. Nella scheda a loro dedicata, l’illustrazione mostra il biondo scandinavo con tanto di elmo alato, scudo e ascia, accompagnato da veloci testi di contorno: “Ottimo falegname e navigatore, terrorizza mezza Europa compiendo razzie e saccheggiando come stile di vita”.

In una carrellata che attraversa i secoli, si passa così dagli Hashishin siriani (XI e XII secolo) ai Lanzichenecchi germanici (Xv e XVI secolo), dai Ninja giapponesi ai Peaky Blinders inglesi.

E poi: Shifta africani, Briganti, Fuorilegge del Far West, Guappi napoletani, Fadosti portoghesi simpatici ma farabutti, Cangaceiros brasiliani. E ancora: Squadristi fascisti, Gangsters americani, Coatti pasoliniani di Roma, Rude boys giamaicani, Skinheads londinesi. Una galleria che – tra il serio e il ridicolo – ci ricorda la presenza costante della cattiveria nella storia dell’umanità. 


Malamoda Milieu Edizioni
Il “bel” Renato Vallanzasca disegnato e raccontato da Guarnaccia
La Milano del “Cerutti”

La parte finale del libro è dedicata a Milano, luogo del cuore di Matteo Guarnaccia, dove la mala a cavallo degli anni ’50 visse una stagione romantica e naif, celebrata da Umberto Simonetta e Giorgio Gaber ne “La ballata del Cerutti”. Ma è anche la città di Francis Turatello, il re delle bische, e di Renato Vallanzasca, il bandito che si specializzò in sequestri a base di champagne e cotillons.


Un lavoro brillante che per certi versi mi riporta alla mente la trilogia dei volumi “Russian Criminal Tattoo” (Fuel Publishing) e che – proprio come questi – è destinato a diventare un must dell’editoria indipendente.


Russian Criminal Tattoo
La trilogia “Russia Criminal Tattoo” (Fuel Publishing)

Scopri le altre sezioni del mio sito:

Qui trovi gli ultimi articoli nella sezione “L’Espresso”

Qui trovi le ultime interviste nella sezione “Dialoghi”


Condividi l'articolo su: