Iliprandi, art director e fotografo
Articolo pubblicato il: 28 Marzo, 2023
Una monografia dedicata al designer milanese approfondisce la sua anima foto-grafica
Giancarlo Iliprandi è considerato tra i padri fondatori del design e della grafica italiana contemporanei.
Il volume appena uscito “Giancarlo Iliprandi. L’occhio del grafico per la fotografia”, a cura di Giovanni Baule e pubblicato da Corraini Edizioni, basato sui materiali donati dallo stesso designer all’Archivio del Moderno dell’Università della Svizzera Italiana, approfondisce il suo percorso progettuale, indagando in particolare lo stretto rapporto tra design e fotografia.
Una carriera importante e lunga
Fotografo professionista – oltre che art director – Iliprandi riconosceva proprio la fotografia come un fortissimo strumento espressivo e comunicativo.
La sua storia professionale iniziò negli anni Cinquanta e contribuì in modo fondamentale a definire le diverse figure del progettista di design. Nella lunghissima carriera – nacque a Milano nel 1925 e qui morì nel 2016 – Giancarlo Iliprandi fu grafico, art director, fotografo, type designer, scenografo, ricercatore e docente.
Design foto-grafico
Questa monografia esamina il rapporto tra grafica e fotografia, stile inconfondibile denominato “design foto-grafico”. Attraverso gli appunti del designer milanese scopriamo il suo amore per i viaggi e la sua predilezione per la fotografia documentaria. D’altronde il racconto visivo del fotogiornalismo è facilmente sovrapponibile all’arte sequenziale grafica ed editoriale della messa in pagina.
In questo senso Iliprandi ha fatto sua la lezione foto-pittorica di Moholy-Nagy e del Bauhaus tutto.
La regia delle immagini
Il progettista grafico è il regista che decide e mette in sequenza le fotografie, pagina dopo pagina. Il designer “ascolta” e capisce la fotografia e – così facendo – riesce a impaginarla nel modo migliore possibile.
Nel passaggio dagli anni Cinquanta agli anni Sessanta, la fotografia incontra il design del prodotto, ne diventa parte essenziale nella sua rappresentazione e allo stesso tempo nella sua diffusione.
Il vasto corpo centrale del volume è rappresentato dai materiali provenienti dall’archivio di Giancarlo Iliprandi. Un viaggio completo e sorprendente nella storia della comunicazione visiva italiana – dai primi anni Sessanta al finire degli anni Ottanta.
Esaustive le immagini che riassumono l’importante collaborazione con “La Rinascente”, per cui Iliprandi progettò immagini coordinate, magazine, pubblicità e allestimenti. Tutti materiali che utilizzano la fotografia come elemento visivo su cui fondare la comunicazione.
Anche per quanto riguarda il settore del design puro la scelta fotografica è fondamentale per proporre il prodotto. Il libro mostra pieghevoli, materiali promozionali e pubblicità per le maggiori aziende italiane.
Gli anni d’oro dell’editoria
E, ancora, l’editoria. Pubblicazioni per “Rai”, “La Rinascente”, le riviste “Abitare”, “Interni”, “Arbiter”. Si avvalgono tutte dell’opera di Iliprandi sia come designer che come fotografo.
Negli anni Settanta le riviste periodiche diventano il mezzo più efficace per la diffusione della fotografia che – proprio in quel periodo – raggiunse vette autoriali e artistiche altissime.
“Popular Photography Italiana” era la versione nostrana del famoso magazine statunitense. Iliprandi non solo ne fu l’art director, ma curò personalmente una rubrica in cui segnalava e faceva conoscere fotografi che lavoravavano con particolare sensibilità artistica, realizzando elaborazioni fotografiche e pittoriche.
E poi ancora “Popular”, “Phototeca” – siamo già negli anni Ottanta – a sottolineare un periodo editoriale particolarmente florido e creativo.
La fotografia d’arte
Il volume continua con l’esperienza di Iliprandi nel mondo della fotografia d’arte e autoriale. Basti sapere che il designer milanese curò l’impaginazione del libro “I travestiti” (1972), opera cult di Lisetta Carmi.
Insomma, “Giancarlo Iliprandi. L’occhio del grafico per la fotografia” è un testo essenziale. Non solo per ripercorrere il percorso professionale del designer, ma anche per comprendere quanto la fotografia sia stata alla base del suo metodo progettuale e – più in generale – della comunicazione visiva italiana.
Scopri le altre sezioni del mio sito:
Qui trovi gli ultimi articoli nella sezione “L’Espresso”
Qui trovi le ultime interviste nella sezione “Dialoghi”
amici