Ghost World

Articolo pubblicato il: 2 Febbraio, 2022


Il graphic novel di Daniel Clowes che ha rivoluzionato il fumetto americano indipendente compie 25 anni

Quest’anno – nel 2022 – sono 25 anni anni che è uscito “Ghost World” il graphic novel di Daniel Clowes che ha dato il via al successo planetario dei fumetti indipendenti americani.

Insieme a lui altri artisti della stessa generazione – Chris Ware e Adrian Tomine in primis – hanno partecipato a questo movimento che è cresciuto fino a coinvolgere altre forme di comunicazione visiva come il cinema e l’editoria.


Cover Ghost World
Le copertine di “Ghost World”: a sinistra quella del 2007, a destra la nuova edizione deluxe

Vecchie e nuove edizioni

Per l’occasione, Coconino Press – che in Italia ha pubblicato “Ghost World” per la prima volta nel 2007 – ha mandato alle stampe una nuova edizione deluxe dell’opera, ovviamente cartonata ma soprattutto piena di contenuti extra. Con una nuova introduzione firmata da Daniel Clowes, illustrazioni inedite, vecchie e nuove storie delle protagoniste.  

Nel nostro paese, però, la prima apparizione in assoluto avvenne qualche anno prima. Era il 1999 e “Ghost World” fu pubblicato da Phoenix Enterprise, la defunta casa editrice di Daniele Brolli, grande conoscitore del mondo dei fumetti e tra i fondatori del gruppo di fumettisti Valvoline nella metà degli anni ’80.

Le origini di “Ghost World”

Ma torniamo agli inizi. “Ghost World” è formato da otto brevi storie a fumetti precedentemente apparse nella serie di comic books “Eightball”, raccolte e pubblicate nel 1997 dalla casa editrice Fantagraphics che – a proposito di scena indipendente – aveva aperto i battenti nel 1976 nella città che sarebbe diventata la patria del grunge: Seattle.

Proprio lì, appena tre anni dopo, nacque anche l’etichetta discografica Sub Pop che lancerà negli anni ‘90 band come Nirvana, Soundgarden, Mudhoney.

Insomma, questo è lo scenario in cui i lavori di Daniel Clowes vengono notati e apprezzati, pur essendo l’autore originario di Chicago e di base a New York.


Ghost World Graphic novel
Una tavola di “Ghost World”
Fumetto di formazione

La sua è un’acuta e attenta osservazione della provincia americana, attraverso la vita quotidiana di due teenagers, Enid Colesaw (se il nome vi ricorda quello dell’autore non sbagliate: è l’anagramma) e Becky Doppelmayer. Le due ragazze, conseguita la maturità scolastica, affrontano l’estate in cui da adolescenti si dovrebbe diventare adulti.


Il mondo vuoto della Generazione X

Quello che ci viene restituito dalle nitide tavole disegnate da Clowes è un mondo vuoto. Anzi, un “Ghost World”, come suggeriscono le scritte con cui una mano ignota ha imbrattato i muri degli edifici della cittadina in cui vivono le due ragazze. È un’esistenza strana, fatta di non luoghi (ecco tornare i centri commerciali dei film a base di Zombie di George A. Romero, ma anche le casette con i garage alla Steve Jobs e Steve Wozniak). Un’esistenza attraversata da personaggi improbabili e raccontata attraverso storie minimali, impalpabili e ferme nella loro mancanza di futuro.


Graphic novel
Doppia pagina di “Ghost World”

Le due protagoniste del graphic novel pur essendo molto diverse tra loro (Enid più intraprendente, Becky molto più posata) sono accomunate da una forma di nichilismo che attanaglia le generazioni di teenagers americani. Che non a caso decretano il successo dell’opera, riconoscendosi in pieno nelle due buffe amiche.

A distanza di un quarto di secolo, avendola storicizzata, riconosciamo la Generazione X americana degli anni ’90. “Ghost World” ha dimostrato ancora una volta come il fumetto popolare sia in grado di catturare la realtà sociale in cui si muove. Per certi versi Daniel Clowes, ma anche Tomine e Ware, sono gli eredi dei comics underground degli anni’60 e ’70 che – con forma e contenuti diversi – avevano raccontato l’America della controcultura. E i destini di questi autori continueranno a incrociarsi, tra nuovi fumetti e molte copertine del prestigioso settimanale “The New Yorker”.


Ghost World
Tre copertine del “The New Yorker” disegnate da Daniel Clowes

Ghost World Movie
Scarlett Johansson e Tora Birch nei panni di Becky e Enid nel film tratto dal graphic novel di Daniel Clowes
Dal fumetto al film

Nel 2001 il graphic novel divenne un film, sceneggiato da Clowes insieme al regista Terry Zwigoff. Enid è interpretata da Tora Birch e Becky da una giovanissima Scarlett Johansson. La pellicola inserisce elementi classici dei teen movies americani ma non perde il contatto con l’opera grafica, mantenendone lo spirito alternativo. Il film viene candidato agli Oscar 2002 per la migliore sceneggiatura non originale e contribuisce a creare il mito di un fumetto che – nel frattempo – ha varcato i confini statunitensi per sbarcare con successo in tutto il mondo.


Dalla provincia americana all’Italia

In Italia la generazione che aveva vent’anni intorno al nuovo millennio si riconosce in pieno in quelle due ragazze che vagano alla ricerca di un destino, qualunque esso sia.

Francesco Pacifico, scrittore, saggista e traduttore, si imbatte nei fumetti di Clowes per passione e per lavoro. La rivista McSweeneys, la Bibbia degli scrittori postmoderni americani, nel 2004 edita un numero tutto dedicato al fumetto in cui sono presenti gli autori indipendenti. Pacifico ne rimane affascinato e diventerà il traduttore italiano per i libri di Chris Ware. Lo stimolo a ricordare quegli anni e il significato che “Ghost World” ha avuto per lui.

«Ho fatto le scuole negli anni ’80 e ’90» – mi racconta – «e a quel punto l’Italia era virtualmente americanizzata. Nel senso che, se nel primo ventennio-trentennio dopo la fine della Seconda guerra mondiale c’era stata comunque una via italiana al progresso, al nuovo, al moderno, dagli anni ’80 in poi – quelli di Gladio, P2, Mediaset, Drive-in – ci si era invece americanizzati. E quindi a scuola, chi non riusciva a stare in gruppo o in compagnia, chi veniva inseguito, bullizzato o amava altra musica rispetto alla maggioranza, funzionava esattamente come il ragazzino emarginato di una scuola americana. Questa nuova forma di cultura imperiale era attiva anche da noi. E quindi queste due ragazzine di “Ghost World” sono state il perfetto Avatar per me, ancora di più di alcuni personaggi maschili come per esempio David Boring, sempre di Daniel Clowes. Loro avevano una grande forza, erano una specie di Bartleby in coppia, erano le gemelle di Shining dentro la scuola e nella vita di quartiere. E quindi era impossibile non votarsi completamente alla loro causa».


Clowes
Autoritratti di Daniel Clowes, in età differenti

Un mondo intimo

Un altro grande estimatore di “Ghost World” e di tutto il lavoro di Daniel Clowes è Valerio Millefoglie, personaggio atipico del mondo letterario e giornalistico italiano. Scrittore, autore radiofonico, musicista, performer e direttore del bellissimo “Archivio Magazine”.

Mi racconta questo: «Ho l’edizione del 2007 e un vago ricordo delle due protagoniste. Me le figuro camminare spazientite da una pagina all’altra, e le loro camminate si intrecciano con quelle di David Boring e di Wilson (altri due personaggi dei fumetti di Daniel Clowes, ndr); arrivano fino alla cittadina di Ice Haven e degli altri suoi volumi. Questi lavori disegnano per me un mondo unitario e intimo, che mi ha portato alla scoperta di suoi colleghi come Paul Hornschemeier e il suo “Mother come home”».


Ghost World Daniel Clowes
Materiali extra presenti nell’edizione Speciale 25° Anniversario di “Ghost World”

La forza di Daniel Clowes e di “Ghost World” è quindi quella di aver intercettato e raccontato un momento storico e una generazione di ragazzi in modo planetario, partendo dalla provincia americana e arrivando fino a noi.

Tanti auguri Enid e Becky, continuate a camminare insieme per tanti anni ancora.


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