Come nasce una cover

Articolo pubblicato il: 16 Luglio, 2021


Christian Dellavedova racconta la genesi dell’illustrazione di copertina realizzata per Internazionale
Christian Dellavedova Cover Internazionale
La cover di Internazionale illustrata da Dellavedova. Argomento: come è cambiata la paternità nella società contemporanea

Christian Dellavedova ha realizzato una copertina per il settimanale Internazionale e ci racconta il processo creativo.

Come nasce la copertina illustrata di un magazine? Qual è il processo editoriale, creativo e produttivo che porta alla realizzazione della pagina più importante di un giornale? E – soprattutto – l’illustratore incaricato di disegnarla come si approccia a quella che per la sua categoria viene considerata come una delle sfide più stimolanti da affrontare?

Ovviamente ogni professionista ha il proprio metodo di lavoro che differisce da quello degli altri. Tuttavia la creazione e la richiesta di un’illustrazione per la copertina di un giornale ha elementi in comune tra tutte le redazioni giornalistiche. Me ne sono reso conto leggendo un post di Christian Dellavedova che – sul suo profilo Behance – racconta la genesi di una cover che ha realizzato per il settimanale Internazionale.

Il processo creativo

Ho chiesto a Christian di riproporre la sua riflessione in questo spazio, convinto possa essere di grande interesse per chi ama il mondo dei giornali e delle immagini.

Christian Dellavedova è un illustratore che lavora da anni in pubblicità e editoria per clienti nazionali e internazionali. Pur non avendo mai collaborato insieme – ma convinti che prima o poi accadrà – ci teniamo in contatto costante per essere sempre aggiornati sui rispettivi lavori. Il suo stile ha raggiunto una maturità e una riconoscibilità importanti, grazie a un segno moderno che nascendo dal fumetto è arrivato all’illustrazione. Personalmente nel suo lavoro vedo suggestioni di Adrian Tomine, Chris Ware e Charles Burns.

Internazionale è un settimanale nato negli anni ’90 che pubblica articoli della stampa straniera tradotti in italiano. Il direttore è Giovanni De Mauro e la testata è un punto di riferimento per il mondo della sinistra politica e intellettuale. 


Copertine Internazionale
Tre cover di Internazionale: da sinistra 1995, 2013 e 2018

Christian collabora da sei anni con Internazionale, per cui ha realizzato splendide illustrazioni. Trentaquattro, per l’esattezza, fino al trentacinquesimo lavoro che è coinciso con la sua prima copertina, in occasione del numero dedicato alla Festa del papà.

Gli chiedo subito cosa significa per lui realizzare una cover. «Dal punto di vista professionale – mi risponde – illustrare una copertina rappresenta per me sempre una grande sfida. La copertina è l’abito di una rivista ed è la prima immagine che il lettore si trova davanti, è perciò inevitabile che le forze in gioco siano diverse così come i bisogni da soddisfare rispetto alle illustrazioni interne che, seppur importantissime, hanno un’esposizione diversa. Si dice sempre che “non si giudica un libro dalla copertina” ma se una copertina è ben fatta invece è doveroso e opportuno farlo».

L’argomento da illustrare

La cover illustra l’articolo principale del giornale che, in questo caso, era tratto dal magazine tedesco Die Zeit. Un giornalista racconta come negli ultimi anni è cambiato il ruolo del padre che, da figura assente, ora è considerato (o dovrebbe essere considerato) un genitore a tutto tondo, con le stesse qualità e con la stessa preparazione delle mamme.

La richiesta del direttore Giovanni De Mauro e della Photo editor Maysa Moroni (che poi concretamente segue lo sviluppo dell’illustrazione) era quella di avere un segno immediato, pop, che si sposasse bene con il testo molto friendly tradotto dal tedesco. Un’immagine più diretta che concettuale.

La parola alla Photo editor

Chiedo a Maysa Moroni qual è in generale l’importanza delle immagini per un magazine. «Non posso parlare in termini assoluti – mi risponde – perché dipende dalla linea visiva della pubblicazione di cui parliamo e quindi se si sceglie a priori di dare importanza all’illustrazione. Per quanto riguarda Internazionale l’illustrazione e anche il fumetto hanno sempre avuto grande importanza, cerchiamo di usare questi linguaggi nel rispetto dello stile degli autori e facendo coincidere il contenuto con la rappresentazione visiva e il loro immaginario.

Collaboriamo da sempre con diversi autori e autrici nelle pagine finali della sezione “Pop” che sono sempre illustrate, per il nostro calendario ogni anno affidato a un diverso autore, per il numero speciale delle “Storie” che esce regolarmente a dicembre tutto illustrato e spesso in copertina».

Scegliere lo stile

Le chiedo ancora come si sceglie un illustratore. In base a cosa si decide di contattare un professionista per una determinata copertina invece di un altro? «Partiamo sempre dal contenuto: da qui pensiamo a quale sia l’interprete migliore per stile, immaginario e abitudine a trattare certi temi. Pensiamo a che tono vogliamo dare alla copertina. Se cerchiamo per esempio un po’ di ironia o leggerezza o, al contrario, se vogliamo qualcosa di asciutto e sobrio. In copertina poi cerchiamo sempre di variare, alternando autori e autrici con stili diversi».

L’importanza delle reference

Tornando alla copertina in questione, Maysa Moroni ha quindi inviato a Dellavedova alcuni riferimenti visivi per quanto riguarda lo stile. Si tratta di illustrazioni prese dall’archivio di Christian e che secondo la Photo editor avrebbero funzionato perfettamente. Eccole:

Christian Dellavedova reference
Un vecchio disegno di Dellavedova viene segnalato come reference per la cover di Internazionale

Christian Dellavedova reference
Altre reference per la cover di Internazionale.

Christian Dellavedova reference
Ancora una reference indicata da Internazionale

Una volta ricevuto e letto il testo, annotato i riferimenti stilistici verso cui orientarsi, il primo step per Christian Dellavedova è quello di realizzare alcuni schizzi/idee da sottoporre al committente.

Questi disegni molto veloci vengono chiamati “schizzi”, “sketches”, “matite” o semplicemente “prove” e possono essere realizzati manualmente o in digitale: l’importante è che riescano a trasferire al cliente l’idea dell’illustratore nel migliore modo possibile.

Gli schizzi di Christian Dellavedova, realizzati a matita, sono molto esaustivi:

Prove Cover Internazionale
Lo stesso schizzo in due varianti: con e senza la tenda

Prove Internazionale
Lo stesso schizzo in due varianti: cambiano le figure all’interno del cartello stradale

Christian Dellavedova Prove
Due prove realizzate a matite per la cover di Internazionale

Tra le prove ricevute, la redazione di Internazionale ha scelto di procedere con l’idea del “super papà”, una sorta di Superman che – quando si toglie la camicia – mostra un cuore enorme, rosso, che lo porta a essere il miglior genitore possibile. 

La parola all’illustratore

Chiedo a Christian Dellavedova il suo stato d’animo durante la lavorazione e quanta differenza c’è tra disegnare una copertina e un’immagine interna: «Per quanto mi riguarda quello che spesso sono chiamato a fare nelle illustrazioni interne è raccontare l’intero articolo. È anche quello che cerco di insegnare agli studenti alla Scuola Internazionale di Comics in cui insegno. 

Cerco di mischiare le carte e allora le mie illustrazioni (spesso due o tre) possono raccontare una storia che rappresenti il testo dell’articolo in maniera metaforica, altre volte mi sento più chiamato a fornire un commento anche ironico su un tema (queste sono le illustrazioni su cui mantengo uno stile più concettuale)».

Evitare i rebus

«Spesso sono molto cerebrale e questo mi diverte, ma a volte nell’illustrazione può essere un difetto in quanto può andare a discapito della chiarezza, e allora mi devo tenere a freno, altrimenti le illustrazioni diventano rebus difficili da decifrare. 

Altre volte le mie illustrazioni interne sono più immediate, altre ancora accompagnano l’articolo e ne forniscono un commento o il mio punto di vista. Quello che cerco sempre di fare è dare qualcosa che aggiunga.

Con la copertina invece, a mio avviso, si deve cercare di essere più diretti, cosa molto difficile a volte, colpire subito il lettore con un messaggio che sia immediato, lasciando meno spazio possibile a interpretazione personali.

In particolare per quanto concerne la copertina di Internazionale, il mio tasso di adrenalina è stato elevatissimo soprattutto per la rilevanza affettiva che la rivista ha per me. Le sue copertine sono sempre state un mio punto di riferimento e essere stato chiamato a illustrare la mia prima copertina è un sogno divenuto realtà ed una tappa importantissima nella mia carriera

Dopo aver letto l’articolo, la fase degli sketch è il punto focale in cui ho dovuto elaborare da solo i miei pensieri e le mie idee sull’articolo per giungere ad alcuni schizzi indicando diverse possibili direzioni per la copertina». 

La solitudine delle idee

«In questa fase ci sono solo io con le mie idee, come sempre succede. Una volta elaborati gli schizzi e presentati, inizia poi la fase di discussione delle idee. I tempi sono brevissimi e spesso si è chiamati a presentare modifiche alle bozze. 

Scelta la bozza e apportate le modifiche, siamo passati a produrre l’illustrazione finale con una fase intermedia di test dei colori sulla base delle indicazioni di Maysa Moroni e del direttore Giovanni De Mauro: abbiamo fatto anche una prova del nostro papà con barba e senza. La cosa bella è che con le copertine i tempi sono necessariamente più risicati e si viene coinvolti molto di più nel gioco redazionale che secondo me è bellissimo e molto adrenalinico».

Christian Dellavedova prove colore
Alcune prove colore per la copertina di Internazionale

Maysa Moroni aggiunge e precisa: «Oltre al super papà c’è un altro livello di lettura: la posa è quella tipica da “macho” che mostra i muscoli e la sua potenza, ma al posto di questi troviamo un cuore gigante. Abbiamo provato a rovesciare lo stereotipo dell’uomo forte, del super eroe: un macho dal cuore molto più grande del normale, non un padre forte, un padre padrone quindi ma un uomo e un papà in connessione coi suoi sentimenti e con quelli dei suoi figli».

E poi, finalmente, Internazionale arriva nelle edicole. «Quando l’illustrazione viene approvata e va in stampa – conclude Christian Dellavedova – c’è poi una fase di attesa tutta particolare ed è davvero emozionante. Per me è sempre un pò come scartare i regali a Natale».


Christian Dellavedova Ukulele
Dall’archivio di Christian Dellavedova: la serie “Ukulele”. Da sinistra Galactus, William Shakespeare e H. P. Lovercraft

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