Progettare con le fiabe

Articolo pubblicato il: 24 Agosto, 2022


Un saggio di Irene Guerrieri spiega perché le storie dell’infanzia sono alla base della nostra creatività
Forme e colori nelle fiabe
La copertina di “Forme e colori nelle fiabe”

È appena uscito il libro “Forme e colori nelle fiabe – Come da un racconto può nascere un gioco” di Irene Guerrieri per le edizioni Erickson.

L’autrice è architetta e illustratrice, specializzata nel design per l’infanzia. È anche docente di Toy Design presso università e scuole di disegno del prodotto e di progettazione editoriale. E infatti, prima di quest’ultimo libro, ha scritto un manuale intitolato “Il Giocattolo e il suo design – Dal concept alla realizzazione. Una guida per il progettista” (FrancoAngeli, 2021).

Incuriosito dal tema della pubblicazione, l’ho inizialmente sfogliata per capirne bene il contenuto per poi trovarmi – appena dopo poche pagine – estremamente interessato agli argomenti e alle teorie esposte.


La rappresentazione visiva delle fiabe

Le fiabe – afferma Irene Guerrieri – fanno parte di noi da sempre: quando le raccontiamo si crea un momento di relazione tra adulto e bambino ma anche di ritrovamento – da parte dell’adulto – del proprio bambino interiore. 

Questa narrazione ci “costringe” a trovare un linguaggio fatto di rappresentazioni visive e fantastiche. In questo modo liberiamo la creatività.

Parte da queste premesse il saggio di Guerrieri che – attraverso esempi, tabelle interattive, infografiche e interviste a progettisti di giochi – scompone le fiabe in forme, colori, disegni. Elementi fondamentali per progettare giochi, dal concept alla realizzazione.


libro fiabe
Doppia pagina con tabella da compilare

Forme e colori nelle fiabe
Anche il presepio fa parte della nostra infanzia

Progettare lasciando libera l’immaginazione

Progettare significa visualizzare un’idea, dare sfogo all’immaginazione, che prende spunti da concetti assimilati in precedenza. E quali concetti migliori di quelli che ci hanno trasmesso le fiabe e che sono in grado di risvegliare la nostra infanzia?

Nel 1928, col noto saggio “Morfologia della Fiaba”, l’antropologo russo Vladimir Propp smontava le fiabe russe per fornire uno schema interno, formale e strutturale, da cui deduceva l’universalità dei testi più famosi. 

Anni dopo – siamo nel 1973 – nella sua “Grammatica della fantasia” Gianni Rodari elaborava le tesi della libertà d’espressione come nucleo fondativo del linguaggio infantile. 

Adesso questo manuale ci fornisce in modo teorico ed empirico gli strumenti per tramutare le fiabe con cui siamo cresciuti in geometrie, regole, strutture e colori. Un metodo di decodifica e sintesi che si può decisamente applicare alla progettazione di giochi.


Irene Guerrieri
Un’illustrazione di Beatrice Cerocchi si presta ad essere analizzata

Un metodo universale

Ma – e qui entra “in gioco”, per restare in argomento, il mio interesse verso questo libro – tale metodo è applicabile a qualsiasi tipo di progettazione, compresa quella grafica/editoriale. 

Il metodo progettuale presentato in questo saggio ricorda infatti il “Pensiero laterale” di Edward De Bono, ovvero la capacità di risolvere un problema affrontandolo da angolazioni diverse, in modo da poterlo prendere in esame in maniera differente e più approfondita. E allontanandosi dalle soluzioni più semplici e classiche, quindi banali.

Proprio come per il “Pensiero laterale”, anche il metodo delle fiabe descritto da Guerrieri pone alla base della creatività l’osservazione del problema attraverso tutti i sensi, riuscendo così a trovare nelle immagini connessioni fantastiche e originali. Il vero designer è colui che attinge dalla realtà che lo circonda le immagini che lo stimolano e gli attribuisce valore comunicativo.


Forme e colori nelle fiabe
Carta e matita: gli elementi base della progettazione

Irene Guerrieri
Prototipo di gioco alla prova dei bambini

Le fiabe ci riportano a forme e colori basici, universalmente conosciuti, modulari e su cui costruire i nostri progetti. Sono – questi – elementi basilari della comunicazione visiva, dall’arte figurativa all’infografica.

Proprio per questo, imparare a creare basandosi su queste forme può dare ai nostri progetti un valore aggiunto, un’immediatezza e una semplicità propria dei bambini. E sappiamo bene quanto sia difficile realizzare le cose più semplici.

“Forme e colori nelle fiabe” è un saggio ambizioso e completo che ci accompagna direttamente dai ricordi della nostra infanzia alla nostra professione. 

E – non ultimo – è anche una lettura utile per l’ulteriore, difficile lavoro di genitore.


Scopri le altre sezioni del mio sito:

Qui trovi gli ultimi articoli nella sezione “L’Espresso”

Qui trovi le ultime interviste nella sezione “Dialoghi”


Condividi l'articolo su: