#staisereno

Articolo pubblicato il: 19 Aprile, 2021


La copertina animata

Strappato, scolorito, sgarrupato. E segnato con una croce che, più che la scelta su una scheda elettorale, sembra un segno di rifiuto. Il manifesto del Pd che campeggia sulla copertina del nuovo numero de L’Espresso è un simbolo della crisi della principale forza di sinistra. Che dopo le dimissioni di Zingaretti ha bisogno non di un nuovo segretario ma di una nuova idea di partito. Altrimenti, chi ne prenderà il timone rischia una ripetizione di quel sostegno di facciata che nasconde trappole e manovre nascoste. “#STAISERENO”, sentenzia il titolo di copertina, il famigerato hashtag con cui Renzi finse di sostenere Letta mentre si preparava a prenderne il posto.

Ci vuole una nuova canzone popolare, scrive nel suo editoriale Marco Damilano ricordando l’entusiasmo del 1996, con le note di Ivano Fossati a ritmare il legame tra Pd e popolo. Sono seguiti 25 anni di distacco dalla società, congiure e tradimenti, governismo e protagonismo esasperato. Massimo Cacciari scava a fondo nelle cause della catastrofe di un partito che in realtà, è la sua sentenza, non è mai nato davvero. E che ora rischia il tramonto definitivo.

‘A piccerella si è presa Napoli

Francesca Fagnani in un articolo scopre che la camorra è nelle mani di una donna, Maria Licciardi detta “a Piccerella”. L’immagine di apertura è realizzata da Emanuele Fucecchi, abile come sempre nel disegnare storie di cronaca.

Candido tradito dal delivery

Un dialogo sul futuro della nostra società digitalizzata tra Guido Maria Brera ed Evgenij Morozov moderato da Marco Pacini e illustrato da Pierluigi Longo che – col suo stile elegante e riconoscibile – reinterpreta la figura del rider, vera vittima dello sviluppo economico e tecnologico. 


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