Quirinal Game

Articolo pubblicato il: 12 Dicembre, 2021


Quirinal Game è il regalo de L’Espresso ai propri lettori. Un gioco, una copertina super pop, uno splendido articolo di Carlo Tecce. Per raccontare i retroscena di una corsa verso il Colle che si preannuncia quanto mai problematica.

Senza idee e strategia, i partiti politici entrano in confusione in vista dell’elezione del capo dello Stato. Tutto il contrario della successione desiderata da Mattarella.

Carlo Tecce – giornalista di rango – ha contattato personalmente via mail, al telefono o con messaggio i 111 iscritti ai gruppi misti di Camera (65) e Senato (45) e ha proposto una rosa di nomi tra cui scegliere il prossimo Presidente della Repubblica (era compresa anche l’opzione “altro”).

Un lavoro importante, che svela una situazione complessa, quasi un gioco all’ultimo respiro. Quirinal Game, appunto.

La cover animata, così come quella cartacea, è opera del cristallino talento di Alessio Melandri.


Seguire l’attualità

Quando si lavora nei giornali è necessario seguire l’attualità, anche in termini grafici. Per questo per visualizzare l’articolo di Carlo Tecce abbiamo cercato una trovata che potesse attirare l’attenzione dei lettori il più possibile. Squid Game, la serie tv coreana, è il fenomeno mediatico della stagione: secondo noi poteva adattarsi perfettamente all’idea della corsa al Quirinale.

E poiché la cosa bella della grafica è che un’idea va vista per capire se funziona o meno, Alessio Melandri si è messo subito al lavoro con Photoshop per modificare la locandina di “Squid Game” sostituendo le sembianze dei protagonisti della serie con quelle dei politici italiani. È bastato vedere i primi due volti, quelli di Draghi e Berlusconi, montati sulle tute verdi, per capire che il risultato finale sarebbe stato perfetto.


Quirinal Game
Il fotomontaggio di apertura dell’articolo di Carlo Tecce

Alessio Melandri ha lavorato tre giorni sul fotomontaggio di copertina, poi riassemblato anche in formato orizzontale per l’interno del giornale. Draghi, Berlusconi, Casini, Cartabia, Gentiloni, Franceschini, Casellati e Amato: sono alcuni dei politici votati dai peones dei gruppi misti di Camera e Senato che abbiamo deciso di presentare in copertina. Ulteriore gioco nel gioco: ognuno di essi presenta un numero sulla tuta che ha un significato particolare ed è legato alla sua carriera politica. Sul sito de L’Espresso si potrà partecipare al gioco, cercando di indovinare il senso di queste cifre.

Zaki libero

Durante la lavorazione del numero è arrivata la bellissima notizia della scarcerazione di Patrick Zaki da parte del governo egiziano. Alcuni dei più noti fumettisti italiani, che si trovavano insieme alla fiera della media e piccola editoria “Più libri Più liberi” a cura di Silvia Barbagallo, hanno realizzato un ritratto del giovane studente e lo hanno donato a L’Espresso per poterlo pubblicare.


L'Espresso Zaki
Zaki libero. Da sinistra, l’omaggio di Fumettibrutti, Zerocalcare e Antonio Pronostico

Gli artisti che hanno partecipato all’iniziativa sono Zerocalcare, Fumettibrutti, Antonio Pronostico, Zuzu, LRNZ, Rita Petruccioli e Sergio Algozzino. Attraverso i loro disegni hanno partecipato attivamente a questo momento di grande gioia in cui finalmente i diritti e la libertà sono tornati ad essere valori riconosciuti universalmente.

I manifesti di Leonardo Crudi

Una delle cose più belle e stimolanti del mio lavoro è la sperimentazione. Cercare di guardarsi sempre intorno, studiare i magazine di tutto il mondo per trovare nuovi codici visivi da trasportare poi nella propria esperienza.

L’apertura delle Idee, la sezione culturale del giornale curata da Sabina Minardi, questa volta era dedicata all’intervista di Anna Bonalume a Aleksandr Sokurov, regista russo in prima linea contro il regime di Putin. Come illustrare le pagine? Come sapete, nelle Idee, per marcare ulteriormente il passaggio tra prima e seconda parte de L’Espresso, tendiamo sempre a utilizzare illustrazioni e non fotografie.

Mi sono confrontato con Alessio Melandri e Emiliano Rapiti e abbiamo deciso che il linguaggio visivo che avremmo voluto adottare era quello di Leonardo Crudi.


Leonardo Crudi L'Espresso
Tre manifesti firmati da Leonardo Crudi

Dai muri metropolitani alle pagine de L’Espresso

Leonardo Crudi è un artista che da anni ricopre i muri delle città italiane – e di Roma in particolare – con murales e manifesti ispirati al costruttivismo sovietico. Le sue opere sono state esibite in mostre personali che gli hanno portato un grande consenso anche di critica. Il suo stile è perfetto per l’intervista a Sokurov e l’idea di trasportare l’opera di un artista dai muri dei palazzi alle pagine di un settimanale era veramente stuzzicante.


L'Espresso Sokurov
Leonardo Crudi interpreta il regista Aleksandr Sokurov

Abbiamo contattato Leonardo Crudi che si è detto felice ed onorato di lavorare per L’Espresso. Nel giro di qualche giorno, con semplicità e umiltà che solo i grandi artisti posseggono, ha prodotto un’illustrazione che – una volta messa in pagina – ci ha fatto capire che il ragionamento che avevamo fatto era giusto: era proprio lui il professionista adatto per illustrare questo argomento.

Vite criminali in presa diretta

Arriviamo infine alla sezione Storie, dedicata alla lettura lunga. Marco Consoli racconta la carriera di Jon Alpert, filmaker che ha dedicato l’intera vita a documentare storie di crimine e disagio a Newark, Stati Uniti. Considerato un vero mito nel mondo dei documentari, Alpert ha la capacità di entrare in piena sintonia con i personaggi che filma, fino quasi a diventare invisibile e di conseguenza a farli comportare in maniera molto naturale.


L'Espresso 51
Stefano D’Oriano illustra il crimine a Newark

Per illustrare queste pagine avevamo la necessità di un segno descrittivo, quasi fumettistico. Abbiamo perciò chiamato Stefano D’Oriano, autore di Napoli dal segno fresco e preciso. L’illustrazione pensata da Stefano riesce a mettere insieme una scena criminale americana con i personaggi raccontati dai docufilm di Jon Alpert. Un bellissimo lavoro che spiega esattamente il contenuto della storia.


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