L’ora più buia

Articolo pubblicato il: 22 Agosto, 2021


La nuova cover de L’Espresso, così come buona parte del numero 35, è dedicata all’emergenza Afghanistan.

Reportage, analisi e commenti per capire quello che sta succedendo in Medio Oriente e le ripercussioni che ci saranno a livello globale.

E poi un ricordo di Gino Strada, il medico che ha salvato migliaia di vite nelle zone di guerra e ha creato l’associazione umanitaria Emergency. Lo firma la moglie Simonetta Gola Strada.

La copertina animata è stata realizzata da Alessio Melandri.


Il ruolo dell’informazione

La caduta dello Stato afghano è stata repentina e ha colto di sorpresa noi tutti, ma anche i servizi segreti occidentali e il presidente Usa Joe Biden. La giornalista Francesca Mannocchi e il fotografo Alessio Romenzi si trovavano in Afghanistan per una serie di reportage per L’Espresso.

Il loro compito dunque è stato quello di testimoniare e documentare in tempo reale la caduta di Kabul. Un lavoro importante, di grande valore storico e giornalistico che ha visto aumentare la tensione e il pericolo negli ultimi giorni fino al ritorno in Italia.

Lo hanno svolto con umiltà, tenacia e rigore, che sono le qualità che rendono fondamentale il ruolo dell’informazione in questi anni. Un’informazione seria e certificata, esattamente il contrario delle notizie che ci arrivano attraverso i social.

L'Espresso cover
La copertina de L’Espresso Speciale Afghanistan
L’immagine di copertina

La cover de L’Espresso Speciale Afghanistan è ovviamente una fotografia, uno degli scatti che Alessio Romenzi ha inviato alla photo editor Tiziana Faraoni direttamente da Kabul.

È un’immagine di rara potenza e mostra un giovane afghano che si sporge all’interno di un’automobile per chiedere di essere portato via.

Via, in Occidente, lontano dagli orrori della guerra. Nello sguardo di questo ragazzo c’è tutta la disperazione di un popolo che credeva di aver ottenuto la democrazia ma si è ritrovato prigioniero dei Talebani.


L’illustrazione di Andrea Calisi

In questo numero de L’Espresso Speciale Afghanistan la maggior parte delle pagine è dedicata alla crisi politica e umanitaria mediorientale, ma c’è anche spazio per un secondo sfoglio culturale.

Le Idee, la sezione curata da Sabina Minardi, presentano in apertura un’intervista di Wlodek Goldkorn all’intellettuale tedesca Aleida Assmann. Il tema è la fratellanza dei popoli ed è all’interno di una serie di interviste realizzate sempre da Goldkorn e illustrate sempre da Andrea Calisi, collaboratore de L’Espresso dal talento cristallino e multiforme.


L'Espresso illustrazioni
L’illustrazione di Andrea Calisi per l’apertura delle Idee

Le illustrazioni di Calisi sono sempre spiazzanti: Andrea cambia lo stile, i colori, la costruzione delle immagini adattandoli di volta in volta alle esigenze dell’intervista.

Nell’intervista Aleida Assmann ricorda un fatto storico che ha decisamente contribuito a creare la fratellanza europea. Il 7 dicembre 1970, a Varsavia, il cancelliere tedesco Willy Brandt si inginocchiò davanti al monumento agli insorti nel Ghetto ebraico per commemorare le vittime del nazismo. Fu un gesto fuori dal comune, di grande importanza storica.


L'Espresso foto
Varsavia, 7 dicembre 1970. Il cancelliere tedesco Willy Brandt rende omaggio alle vittime del nazismo

In questo caso Andrea Calisi ha ritenuto che fosse importante sottolineare ciò che fece il cancelliere Brandt e ha realizzato di conseguenza un’immagine che ricalcasse quasi didascalicamente i documenti fotografici dell’epoca.

La scelta cromatica ha dato all’immagine un fascino retrò che suggerisce immediatamente l’epoca in cui si svolse la vicenda.


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