L’ombra di Matteo
Articolo pubblicato il: 9 Maggio, 2021
La copertina animata
L’Espresso in edicola domenica 9 maggio 2021 vede in copertina un collage digitale realizzato da Valentina Vinci. Il protagonista è Matteo Salvini, il leader della Lega sempre più in difficoltà. In calo nei sondaggi, perde voti a favore di Giorgia Meloni ed è sempre più isolato nel governo draghi. Non gli resta che rifugiarsi tra i partiti europei sovranisti dell’Europa dell’Est. Ecco perché è ritratto con lo sguardo perso, tra carte e contratti e con alle spalle i paesi con cui stringe misteriosi accordi. L’inchiesta è di Carlo Tecce. La copertina animata, invece, è opera di Alessio Melandri.
I collage digitali di Valentina Vinci
Più volte ho raccontato l’inizio della collaborazione con Valentina Vinci, giovane talento dell’illustrazione. Io sono stato chiamato a L’Espresso dal direttore Marco Damilano nel 2018. L’obiettivo era quello di preparare un nuovo progetto grafico del settimanale per l’anno successivo. Mentre lavoravo sul restyling del magazine insieme a Daniele Zendroni, la data del lancio fu fissata per febbraio 2019 e la copertina avrebbe riportato un’inchiesta scoop di Giovanni Tizian e Stefano Vergine su trattative segrete avvenute tra uomini di Putin e dirigenti della Lega per finanziare il partito di Salvini. Gli elementi giornalistici erano favolosi: la Lega di Salvini, i soldi di Putin, loschi affari e sovranisti.
Quello che mancava era un’immagine di copertina che potesse restituire questa notizia. Nella mia testa l’avevo ben presente: avrei voluto un’illustrazione che utilizzasse lo stile del collage digitale, molto usato nel mondo anglosassone ma pochissimo in Italia. E infatti non conoscevo alcun illustratore che avesse queste caratteristiche. Cercavo qualcosa di simile a queste due immagini, tratte dal New Yorker e da Time, qualcosa che nonostante un aspetto caricaturale fosse comunque credibile.
Quando avevo quasi perso le speranze mi arrivò una mail di Valentina Vinci, giovane illustratrice sarda che aveva studiato arte a Bristol e che mi presentò un portfolio in cui trovai esattamente lo stile che cercavo. Insomma: la donna giusta la momento giusto. Le telefonai e le proposi di fare una prova per la cover del primo numero del nuovo corso de L’Espresso. Dall’altro capo del telefono c’era una ragazza giovane, allegra e anche un po’ incosciente che accettò subito la sfida e che si rivelò un vero talento.
Da allora collaboriamo spesso e le copertine e le illustrazioni che abbiamo realizzato insieme – io nel ruolo di Art director e lei come illustratrice – sono tantissime. A seguire qualche esempio, partendo ovviamente dalla prima cover, quella di cui vi ho parlato finora.
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