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Articolo pubblicato il: 29 Agosto, 2021


La copertina e le illustrazioni del nuovo numero de L’Espresso.

La crisi dell’Afghanistan anche questa settimana campeggia sulla copertina de L’Espresso.

I riflettori sono puntati sul popolo afghano che – abbandonato dalle forze occidentali – rimane in un paese in completa balìa dei talebani.

Il 31 agosto, infatti, scade l’ultimatum per l’evacuazione dall’Afghanistan. Dopo quella data il paese resterà isolato, con le donne e i bambini in mano alle truppe talebane. Per chi può salvarsi è l’ultimo volo in partenza. Per le democrazie è l’ultima chiamata a non abbandonare questo popolo.

La copertina animata è realizzata da Alessio Melandri.


La foto di copertina

Tra le foto selezionate e proposte da Tiziana Faraoni, photoeditor de L’Espresso, abbiamo scelto uno scatto di Jim Huylebroek (The New York Times/Contrasto). L’immagine mostra due bambini circondati da soldati dell’Unità Rossa dei talebani.

È un’immagine potente, che trasmette inquietudine. Netto è il contrasto tra i due bambini che si abbracciano avanzando cautamente e i militari che impugnano minacciosamente i mitragliatori. Un esempio perfetto di quando la fotografia diventa documento essenziale per conoscere e capire la realtà.

Le illustrazioni di questo numero

Molte e diverse tra loro le illustrazioni di questo numero de L’Espresso. L’apertura delle Idee, la sezione culturale curata da Sabina Minardi, presenta un estratto dal nuovo libro di Marcello Fois “L’invenzione degli italiani. Dove ci porta Cuore” (Einaudi). Fois scrive del libro “Cuore” di Edmondo De Amicis, un caposaldo della letteratura nostrana. La sua teoria è che con quel libro, De Amicis ha inventato un modello di cittadini: infantili, egoisti, indifferenti. Ma anche generosi, sentimentali e coraggiosi. Insomma: “italiani brava gente”. A chiudere queste pagine un commento di Chiara Valerio sulla letteratura che racconta la scuola.


Illustrazione L'Espresso 36
Un’illustrazione tratta da un’edizione del libro Cuore dei primi del ‘900

Illustrazione antica
Un’altra immagine tratta da un’edizione del libro Cuore dei primi del ‘900

L'Espresso illustrazioni
Ancora un’illustrazione di un”edizione del libro Cuore dei primi del ‘900

Illustrare un Classico

Per illustrare queste pagine, non ho avuto dubbi. Tutti noi abbiamo un ricordo del libro “Cuore” legato alle edizioni antiche di questo capolavoro. Nei primi anni del ‘900 infatti il libro ebbe enorme successo e ne uscirono svariate edizioni. Reinterpretare quel segno secondo me non avrebbe avuto senso: era necessario utilizzare i disegni originali. Tiziana Faraoni, con il suo ufficio fotografico, ha scovato alcuni disegni di una pubblicazione di inizio ‘900. Abbiamo impaginato questi e il tono che hanno dato alle pagine è esattamente quello che cercavamo.

Illustrazione Idee
L’apertura dell’articolo di Antonio Moresco realizzata da Pierluigi Longo

Nuova e vecchia letteratura

La seconda illustrazione è stata realizzata da Pierluigi Longo, vecchia conoscenza dei lettori de L’Espresso. Si scrive di letteratura, di generi letterari e di scuole di scrittura ed è una risposta dello scrittore Antonio Moresco all’articolo di Roberto Cotroneo pubblicato su L’Espresso un paio di settimane fa. Come nella prima occasione, abbiamo utilizzato Longo per dare continuità al tema. L’immagine è poetica, astratta e molto elegante.


L'Espresso 36
Lavinia Fagiuoli ha illustrato un tema molto complesso, quello della maternità surrogata

Come illustrare temi complessi

L’ultimo disegno in ordine di timone del numero 36 de L’Espresso, serviva a illustrare una storia basata su un tema complesso: la maternità surrogata. La Gpa, gestazione per altri, in Gran Bretagna è riconosciuta per legge dal 1985 e impone l’obbligo di rivelare al nascituro la verità sulle sue origini. L’articolo racconta l’esperienza di alcuni di questi figli nati da una “seconda madre”.

Un argomento difficile, che necessita di un’immagine delicata. Per questo genere di lavori chiamiamo spesso Lavinia Fagiuoli, che ha un segno estremamente poetico. L’articolo inizia con la testimonianza di una donna, ora adulta: “Un giorno, quando ero all’asilo, la maestra mi chiese di disegnare la mia famiglia. Disegnai mia madre, mio padre e la mia mamma di grembo. Il giorno dopo la mia insegnante convocò i miei genitori per capire come mai avessi disegnato due mamme”.

Lavinia ha ripreso questo incipit per creare la sua illustrazione: una bimba in primo piano accompagnata da due donne, le sue due mamme. Messaggio diretto, realizzato con ottimo stile di segno e cromatico. La tecnica manuale utilizzata da Lavinia rende ancora più calda l’immagine.


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