In trincea

Articolo pubblicato il: 27 Febbraio, 2022


In trincea è il drammatico titolo del nuovo numero de L’Espresso e si riferisce alla guerra tra Russia e Ucraina.

La morsa di Putin. La strategia di Biden. Le divisioni dell’Occidente. E cosa dobbiamo aspettarci ora. Analisi e reportage dalla frontiera del conflitto alle porte d’Europa. Scrive Francesca Mannocchi, inviata in Ucraina.

La foto della copertina è di Wolfgang Schwan / Anadolu Agency / Getty Images. La cover animata è stata realizzata da Alessio Melandri.


L’importanza dei giornali

Lo scopo dei giornali è – come sappiamo – raccontare ciò che accade nel mondo. Attraverso le notizie, ma non solo. Anche attraverso analisi, approfondimenti e commenti che possano dare al lettore gli strumenti per crearsi una propria idea. E poi ci sono le immagini che, insieme ai testi, spiegano in maniera diretta e inequivocabile gli avvenimenti.

Reportage fotografici

Le fotografie che ci giungono dalle zone di guerra sono veri e propri documenti storici. Le agenzie di stampa sono presenti su questi territori e producono migliaia di foto che inviano ai giornali di tutto il mondo. Poi ci sono i fotografi free-lance, professionisti che – su commissione di testate giornalistiche o a proprie spese – partono e raggiungono le zone calde per realizzare reportage, ovvero progetti visivi che raccontano storie, personaggi o luoghi altrimenti difficilmente accessibili.


L'Espreso Foto
Foto dal reportage fotografico “How to survive a war” di Jean Marc Caimi e Valentina Piccinni

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Due civili si addestrano nel distretto di Desnyans’kyl a Kiev

Espresso numero 9
Altre foto del servizio “How to survive a war” di Caimi e Piccinni

Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni sono una coppia di fotoreporter che lavora in questo modo. I due fotografi organizzano e pianificano viaggi in cui realizzano sempre reportage di altissima qualità che propongono a giornali nazionali e internazionali. Sono appena tornati dall’Ucraina dove – nel loro lavoro “How to survive a war” hanno documentato come i civili si addestrano e si preparano alla guerra con i corsi di Difesa territoriale.

Un lavoro splendido, che L’Espresso ha pubblicato per offrire ai propri lettori un ulteriore aspetto di questo terribile momento storico. Lo stile di Caimi e Piccinni è estremamente personale e riconoscibile, sia che raccontino – come in questo caso – i civili ucraini che si addestrano, sia che documentino la campagna poltica di Matteo Salvini o la città di Taranto inquinata dall’Ilva.

Cento anni di Pasolini

Pier paolo Pasolini, il grande scrittore, regista, poeta e profeta, nasceva cento anni fa. In tutta Italia viene festeggiato come merita, attraverso articoli di giornale, spettacoli teatrali e televisivi, letture. L’Espresso dedica a queso importante anniversario molte pagine. Il direttore Marco Damilano dialoga con Dacia Maraini che dell’intellettuale fu grande amica. E a seguire un’intervista ad Ascanio Celestini che porta a teatro lo spettacolo “Museo Pasolini”, viaggio nella memoria collettiva italiana attraverso la vita dello scrittore corsaro. Tutte queste pagine del giornale si aprono con il potente ritratto realizzato da Andrea Ventura.


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Il ritratto di Pasolini di Andrea Ventura apre l’intervista del direttore Marco Damilano a Dacia Maraini

Andrea Ventura, il Re del ritratto

In tanti anni di lavoro nei giornali, prima come grafico e poi come Art director, ho avuto la fortuna di entrare in contatto con il lavoro di tantissimi illustratori. Alcuni sono specializzati nella tecnica del collage, altri nello stile concettuale, altri ancora – magari con studi d’architettura alle spalle – disegnano benissimo edifici e città.


Andrea Ventura
Copertine di magazine illustrate con ritratti firmati da Andrea Ventura

Poi c’è l’arte del ritratto che, a mio avviso, è un’area a parte. Per eseguire un ritratto, infatti, non basta riprodurre le fattezze del soggetto in questione: è necessario cogliere l’anima del personaggio. Restituire ai lettori tutta la storia dello scrittore, dell’attore, del ballerino in modo da dargli qualcosa in più, che solo l’illustrazione può offrire. Altrimenti tanto vale pubblicare una foto che – in casi come questo, in cui il soggetto è morto – molto probabilmente è già stata diffusa e vista più volte.

Fatta questa dovuta premessa, ecco Andrea Ventura, a mio avviso uno dei migliori ritrattisti al mondo, conosciuto a livello internazionale per i suoi ritratti pubblicati su moltissimi giornali. In tanti anni di collaborazioni, sono diventato suo amico e – ogni volta che realizza un lavoro – mi invia il file in digitale così che io lo metta in archivio per poterlo utilizzare quando ne ho bisogno.


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L’impaginato di Pier Paolo Pasolini riprende i colori del ritratto realizzato da Andrea ventura

Un anno fa mi è arrivato questo Pasolini di una bellezza incredibile ed è da quando l’ho ricevuto che aspettavo il momento di metterlo in pagina. Arrivato finalmente adesso, grazie all’anniversario dei cento anni dalla nascita di PPP. Il layout creato da Alessio Melandri esalta al massimo il ritratto, utilizzandone i colori e la texture di fondo.

Catfishing, l’altra vita on line

Ancora nelle Idee, la sezione del giornale dedicata all’approfondimento culturale curata da Sabina Minardi, la scrittrice Giulia Caminito affronta il tema del “Catfishing”, ovvero il fenomeno di inventarsi vite digitali alternative a quelle reali. Avatar, profili ingannevoli, identità virtuali: serie tv e romanzi li raccontano sempre più.


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Il “Catfishing” interpretato da Lavinia Fagiuoli

Un tema, questo, affatto semplice da visualizzare. Ma non per Lavinia Fagiuoli, l’illustratrice dell’impossibile, che chiamiamo ogni volta che siamo in difficoltà a mostrare visivamente un argomento. Ancora una volta Lavinia ci ha tirato fuori dai guai con la sua arte che mischia tecniche manuali e lavorazioni in digitale e che la rende originale e riconoscibile.


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