I pirati dei prezzi

Articolo pubblicato il: 3 Luglio, 2022


Cover Espresso 26
La copertina de L’Espresso numero 26

“I pirati dei prezzi” è il titolo della copertina de L’Espresso numero 26.

Benzina, pasta, bollette: la speculazione gonfia i prezzi. In un dettagliato articolo, Vittorio Malagutti e Carlo Tecce indicano chi guadagna da questa situazione, mentre il governo fatica a capire come aiutare famiglie e imprese.


Jolly Roger rivisitato

L’articolo che apre il nuovo numero de L’Espresso è quindi di natura economica. I trader del mercato dell’energia scommettono sul rialzo con i contratti derivati. Profitti alle stelle per le grandi raffinerie di petrolio. E nelle Borse merci delle materie prime agricole i prezzi si muovono sull’onda delle voci. Così finanza e commercianti si arricchiscono, mentre il carovita pesa sempre di più sui consumatori.

Il direttore Lirio Abbate aveva in mente un titolo preciso, definitivo: “I pirati dei prezzi”. Partendo quindi da questa suggestione, per illustrare la copertina abbiamo pensato di citare i pirati classici. E quindi il “Jolly Roger”, cioè la bandiera tradizionale dei bucanieri americani ed europei, raffigurata con due tibie incrociate sovrastate da un cranio bianco su sfondo nero.

Ma – per stemperare la cupezza dell’effigie originale – oltre che eliminare il nero di fondo, abbiamo pensato di aggiungere un cappello da pirata, elemento più morbido. Poi, al posto della bocca del teschio, abbiamo disegnato un codice a barre, elemento grafico che ci riporta subito ai prezzi, e quindi al tema economico.

Infine, per inserire tutti gli elementi dell’articolo di Malagutti e Tecce, al posto delle ossa sotto il teschio, abbiamo disegnato una pompa di benzina e una spiga di grano. Carburanti, energia e cereali sono infatti le risorse che stanno registrando gli aumenti maggiori di prezzo.

Il teatro dietro le sbarre

Ecco arrivare la sezione del giornale delle Idee, a cura di Sabina Minardi. Questa volta l’argomento dell’articolo principale – a firma di Andrea Porcheddu – è dedicato al teatro nelle carceri, dai piccoli laboratori all’esperienza incredibile della Compagnia della Fortezza, che diventa teatro stabile nel penitenziario di Volterra.

Argomento interessante, estremamente stimolante da illustrare. Abbiamo chiesto a Nicolò Canova di aiutarci nella realizzazione grafica di queste pagine. Questo artista attraverso l’uso del colore trova sempre un modo originale di evocare atmosfere oniriche e dinamiche per raccontare storie, fatti e situazioni.

Nicolò ci ha inviato tre proposte, tutte molto interessanti.


Espresso numero 26
Una prima proposta per l’articolo sul teatro in carcere

Il primo bozzetto rappresenta un attore che si affaccia su un palco da dietro un sipario formato da sbarre, a ricordare una prigione. Schizzo senz’altro efficace ma abbiamo pensato che quegli elementi verticali potessero essere troppo invasivi graficamente e inficiare il resto dell’immagine.


Espresso 26
Un secondo bozzetto di Nicolò Canova

La seconda proposta consiste invece in un attore nell’atto di recitare, illuminato da due luci teatrali che vengono proiettate attraverso le finestre con le sbarre, classiche delle carceri. Immediata, di sicuro impatto.


Espresso 26
Un’altra proposta di Nicolò Canova

La terza immagine che Nicolò ci ha sottoposto, vede un carcerato con la classica divisa a righe e dalla stessa divisa fuoriesce un pentagramma, e quindi la musica, maschere teatrali ed elementi che richiamano il mondo dello spettacolo. Anche questa illustrazione è molto bella ed efficace.


Il definitvo dell’immagine scelta per andare in stampa

Non è stato facile, vista l’alta qualità del lavoro di Nicolò Canova, ma alla fine abbiamo dovuto compiere una scelta, indicando la terza proposta come quella da definire. Ecco l’illustrazione finale, resa ancora più preziosa e completa dalla colorazione forte e riconoscibile dell’artista torinese.


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