Eugenio Scalfari

Articolo pubblicato il: 24 Luglio, 2022


L'Espresso 29
La copertina de L’Espresso dedicata al fondatore Eugenio Scalfari

La copertina del numero 29 de L’Espresso è dedicata a Eugenio Scalfari, fondatore del giornale, scomparso il 14 luglio a 98 anni.

Il ritratto fotografico che illustra la cover, molto intenso, è di Enrica Scalfari, fotografa e figlia del grande giornalista.

Scalfari, nato nel 1924, è stato giornalista, scrittore e politico. Nel 1955 ha fondato il settimanale L’Espresso. Nel 1976 creò il quotidiano La Repubblica.


Gran parte del numero de L’Espresso è ovviamente dedicato a Eugenio Scalfari, con un corposo blocco di pagine pieno di fotografie e testi che raccontano la vita del fondatore.

Le illustrazioni di questo numero

Andiamo a vedere le illustrazioni presenti sul numero 29 del giornale.

La prima immagine apre la sezione delle Idee, la parte del giornale dedicata all’approfondimento culturale a cura di Sabina Minardi. L’articolo principale è un dialogo tra il giornalista Gigi Riva e lo scrittore spagnolo Manuel Vilas. Parlano di amore e bellezza come antidoti contro la paura. E della riscoperta del grande film “Casablanca”. Abbiamo chiesto all’illustratore Ivan Canu di reinterpretare questi argomenti con la sua arte.


Ivan Canu L'Espresso
Gigi Riva dialoga con Manuel Vilas. Illustra Ivan Canu

Ivan Canu ha subito colto la suggestione del film “Casablanca” e ha realizzato un’illustrazione in cui due amanti si baciano davanti alla proiezione del film. La palette cromatica è estremamente mediterranea, ricollegandosi all’origine dello scrittore e agli argomenti trattati nell’intervista.


L'Espresso 29
Le bozze di Ivan Canu sono fotografiche

Molto interessante studiare il metodo di lavoro di Ivan Canu. La prima fase della sua produzione si basa su collage fotografici: le sue bozze mettono insieme varie immagini che poi, in fase di esecutivo, vengono illustrate e colorate.

Un mondo di Fake news

Proseguendo nello sfoglio del giornale, troviamo un’altra intervista. Anna Bonalume intervista il sociologo francese Gérald Bronner e affronta il problema delle Fake news. Limiti agli influencer e lucidità sono – secondo Bronner – l’antidoto con cui combattere la democrazia dei creduloni.


Illustrazioni L'Espresso
L’illustrazione di Emiliano Ponzi per l’intervista di Anna Bonalume a Gérald Bronner

Come illustrare il concetto di Fake news? In questo caso mi sono ricordato di un’illustrazione che Emiliano Ponzi – illustratore conosciuto a livello internazionale – aveva creato per La Repubblica, negli anni in cui lavoravo per il quotidiano romano.

In quel disegno – bellissimo – Ponzi aveva rappresentato un uomo che parla a un megafono, nella solitudine di un parco. Per la precisione, si trattava dello Speaker’s Corner di Hyde Park, area del parco londinese destinata tradizionalmente a discorsi pubblici. Ecco, le Fake news sono molto simili a quell’idea: qualcuno che si alza e parla, dice le sue verità senza contraddittorio.

Questa illustrazione, quindi, pur essendo già stata pubblicata anni fa, si presta perfettamente all’esigenza che avevamo per illustrare l’intervista. E, inoltre, si tratta di un lavoro di Ponzi che riflette molto bene la sua arte, sia nella composizione che nei colori.


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