Castelli di sabbia
Articolo pubblicato il: 25 Luglio, 2021
La copertina del nuovo numero 31 de L’Espresso è un’idea redazionale molto difficile da realizzare graficamente. Si tratta della classica cover estiva, quando le notizie “calde” languono e si deve costruire un giornale di commento e approfondimento.
L’Espresso è una testata molto attenta alla politica e il Direttore Marco Damilano è uno dei giornalisti italiani più preparati in questo settore. Proprio per questo le copertine del magazine sono spesso dedicate all’argomento trattando di volta in volta di partiti e movimenti, Governo, giochi di Palazzo, alleanze politiche.
È il caso di questo numero, in cui Damilano per presentare in chiave pop (dopotutto è estate!) la situazione politica del momento, ha immaginato una scena surreale e ironica.
Cover estive
Su una spiaggia tre bambini dalle fattezze di Salvini, Berlusconi e Renzi giocano a costruire un castello di sabbia a forma di Mario Draghi. Poco lontano il segretario del PD Enrico Letta osserva immobile la scena, mentre Giorgia Meloni viene esclusa dal gioco.
Cioè: Berlusconi e Salvini cercano l’alleanza per creare un nuovo partito di moderati all’ombra del governo Draghi, escludendo Giorgia Meloni. Mentre le forze di sinistra guardano senza intervenire.
Versatilità di stili
Un’idea di questo tipo presenta molte difficoltà nella visualizzazione. Innanzitutto lo stile deve essere comico ma al contempo i personaggi devono essere riconoscibili. Abbiamo escluso l’idea del collage fotografico: le foto avrebbero restituito perfettamente i ritratti dei politici, ma avrebbero reso meno pop l’insieme. Ci siamo perciò orientati verso un’illustrazione perché più immediata come stile. Infine abbiamo cercato di capire quale professionista fosse più adatto a un compito di questo genere.
La scelta è caduta su Emanuele Fucecchi. Un amico de L’Espresso, illustratore che unisce a una grande professionalità una vasta versatilità di stili. Nel tempo ha realizzato copertine in stile Caravaggesco, fiammingo, Disney. E in questa occasione riesce a cogliere in pieno l’idea del direttore e a realizzare la copertina che cercavamo. Descrittiva, ironica e estiva.
L’animazione della copertina è opera – come sempre – di Alessio Melandri.
L’infografica di Mistaker
Le altre illustrazioni del numero 31 de L’Espresso sono distribuite nelle varie sezioni del giornale. Nella Prima Pagina, che si occupa di notizie legate all’attualità, Gloria Riva fa un punto sulla situazione economica/sanitaria delle regioni italiane. Un articolo di questo genere ha sempre necessità di essere supportato da un’infografica che metta il lettore in grado di affrontare e comprendere l’argomento con una base di dati economici e sociali. E quindi, ecco l’elaborato di infodesign realizzato da Studio Mistaker: ottima leggibilità, pittogrammi moderni e colori impattanti il loro marchio di fabbrica.
Atmosfere post sovietiche
Arriviamo all’apertura delle Idee, la sezione culturale de L’Espresso a cura di Sabina Minardi. Wlodek Goldkorn intervista Sasha Filipenko, intellettuale e scrittore di riferimento dell’opposizione bielorussia. Personaggio scomodo che denuncia le repressioni di oggi risvegliando la memoria dello stalinismo.
Per illustrare questo tema avevamo necessità di uno stile che comunicasse la paura diffusa durante le dittature post sovietiche. Abbiamo chiesto a Pierluigi Longo di interpretare il testo di Wlodek e ne è uscita un’immagine potente che restituisce in pieno l’atmosfera dei romanzi di Filipenko.
Pierluigi Longo unisce a uno straordinario talento una sterminata cultura che gi permette di spaziare visivamente tra diverse epoche storiche con uno stile personale e inconfondibile.
Spy Story
Poi, nella sezione Storie dedicata a letture di ampio respiro, assistiamo a un gradito ritorno sulle pagine de L’Espresso. Si tratta di Simone Rotella, illustratore piemontese che lavora in editoria e pubblicità. il suo stile concettuale si basa su una palette cromatica originale e riconoscibile. Il tratto è netto, deciso. In questo caso l’articolo di Marco Consoli racconta una storia americana tra Fbi, attentato al World Trade Center e personaggi misteriosi. Simone la illustra in modo esemplare ricreando l’atmosfera da spy story attraverso giochi d’ombre e colori forti.
Infine, in ambito fotografico, vorrei segnalare un reportage cercato, trovato e fortemente voluto da Tiziana Faraoni, Photo editor de L’Espresso.
Le foto della tragedia
In occasione del decennale della strage di Utoya in Norvegia, sulle pagine de L’Espresso pubblichiamo il lavoro del fotografo Andrea Gjestvang. Il progetto si intitola One Day in History e nel 2013 ha vinto il premio di fotografia Sony World Photography Awards e ritrae alcuni ragazzi sopravvissuti alla sparatoria dell’estremista di destra Anders Behring Breivik.
Si tratta di un reportage molto forte: alcuni di questi ragazzi fotografati portano i segni fisici delle ferite, altri portano sul volto i racconti e le conseguenze psicologiche di quella terribile esperienza.
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