Bella sul filo

Articolo pubblicato il: 19 Luglio, 2021


La copertina e il numero 30 de L’Espresso presentano una serie di articoli che prendono spunto dal recente trionfo dell’Italia del calcio ai Campionati Europei.

Da qui si ragiona sui motivi per cui una nazione – l’Italia appunto – senza alcun tipo di pianificazione politica, economica e sociale, peraltro epicentro di una pandemia mondiale, possa essere vincente e modello di successo esportabile in tutto il mondo.

Sono le contraddizioni di un Paese che evidentemente nelle difficoltà trova l’energia per reagire, come dimostrano i personaggi che stanno conquistando il mondo nei settori dello sport, della letteratura, degli spettacoli. 

Italiani vincenti

La Nazionale italiana di calcio, il tennista Matteo Berrettini finalista a Wimbledon, i Maneskin gruppo musicale più ascoltato al mondo, Luca il protagonista dell’omonimo film di animazione della Pixar ambientato in Liguria.

E poi ancora la scrittrice Stefania Auci che continua il successo planetario di Elena Ferrante, Nanni Moretti applaudito al Festival del cinema di Cannes, la pianista Beatrice Rana, il TikToker Khaby Lame, la curatrice d’arte Cecilia Alemani. Ne scrivono Sabina Minardi, Diego De Silva e Luca Bottura.

Illustrare i concetti

Per illustrare un tema così vasto, si deve sempre ricorrere a un’immagine concettuale, semplice e diretta. Mauro Biani, apprezzatissimo vignettista autore di una striscia settimanale pubblicata da L’Espresso, riesce con i suoi disegni a creare messaggi di questo genere. E infatti per la copertina ha immaginato e realizzato una donna tricolore bella e vincente che però è seduta su un filo, a indicare la precarietà di questo successo che stiamo vivendo. Non a caso il titolo della copertina è “Bella sul filo” e integra perfettamente testo e immagine.


L'Espresso 30
I nuovi italiani nel collage digitale di Alessio Melandri

Copertina e immagini interne hanno regole grafiche diverse: la prima – come detto – deve essere immediata e semplice mentre per l’interno il lettore gode di maggiore tempo di lettura e concentrazione. Di conseguenza le immagini all’interno del giornale possono essere più complete e complesse. Quindi per illustrare l’articolo di Sabina Minardi che elenca e racconta i personaggi italiani vincenti, abbiamo pensato a un collage digitale di Alessio Melandri che ne contemplasse almeno una parte.

Nello stile inconfondibile di Melandri, riconosciamo Berrettini, Alessandro Michele, Laura Pausini, Luca (Pixar), Matilda De Angelis, Roberto Mancini, i Maneskin.


L'Espresso 30
Giuseppe Conte, Mario Draghi e Beppe Grillo nell’interpretazione di Alessio Melandri

Proseguendo con le immagini del numero 30 de L’Espresso, troviamo subito un altro collage digitale di Alessio Melandri, questa volta sul tema politico. E infatti sono rappresentati il fondatore dei Cinque stelle Beppe Grillo e l’ex premier Giuseppe Conte che si fronteggiano. Sullo sfondo incombe Mario Draghi.

Arrivano i Diavoli

Arriviamo poi alle Idee, la sezione culturale del settimanale, che si apre con un bell’articolo di Edoardo Albinati.

Il Premio Strega del 2016 approfondisce la presenza dei Diavoli nel ventunesimo canto dell’Inferno nella Divina Commedia di Dante. Questi sono diavoli veri, con corna e forconi, ma daranno vita a figure simili nei comportamenti in tutta la letteratura a seguire.


L'Espresso Illustrazioni
La bolgia dantesca immaginata da Jacopo Starace

Con Alessio Melandri e Emiliano Rapiti abbiamo immaginato di visualizzare una bolgia dantesca, dove il Sommo poeta fosse laterale e i diavoli invece fossero i protagonisti.

Abbiamo tirato in ballo Jacopo Starace, illustratore che ha già lavorato per L’Espresso con risultati sorprendenti. E anche stavolta non si è smentito, realizzando un’immagine di fortissimo impatto in cui i diavoli danzano e volano sotto lo sguardo di Dante che li osserva da lontano.
Jacopo, fumettista e copertinista, è nato nel 1989, è laureato in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Lavora in editoria, disegna fumetti sul web ed è autore del graphic novel INN per Eris Edizioni.


L'Espresso illustrazioni
Il ritratto di Jhumpa Lahiri realizzato da Lavinia Fagiuoli

Infine, ci imbattiamo nell’articolo di Caterina Bonvicini che racconta l’autobiografia di Jhumpa Lahiri, scrittrice statunitense di origine indiana dal destino fortemente incrociato con l’Italia. Ha vissuto a Roma dove, nella sua casa da cui vedeva la cupola di San Pietro, ha imparato a amare i grandi personaggi italiani: Gramsci, Primo Levi, Giorgio Morandi. Sulla sua scrivania girasoli, libri e collage.

La più artista delle illustratrici

Leggendo questo testo ho subito pensato di affidare l’illustrazione a Lavinia Fagiuoli. Lavora ormai da mesi con L’Espresso e ho creduto che ci potesse essere una forte affinità tra la sua arte e la letteratura di Jhumpa Lahiri.

Lavinia è la più “artista” degli illustratori che collaborano con L’Espresso e la sua tecnica è un mix di pittura manuale (con collage materici e pittura) e digitale (riporta poi tutto sul computer e lo muove e modifica a suo – e nostro – piacimento). Una mia intervista a Lavinia la trovate sul sito de L’Espresso, qui.

Non mi sbagliavo: Lavinia adora la scrittrice statunitense e infatti è entrata subito in sintonia con il lavoro. Ha creato una figura femminile (Jhumpa Lahiri) che è affacciata a una finestra e guarda verso la cupola di San Pietro. Ma il valore aggiunto dell’immagine è il vestito della donna, realizzato in tecnica collage e composto dalle suggestioni che si leggono nell’articolo e che ho elencato.

Questa è un’illustrazione editoriale riuscita in pieno perché, con perfetto bilanciamento, contiene sia il senso del testo che lo stile dell’illustratore.


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